Una brutta notizia giunge dall'ospedale Amedeo di Savoia di Torino, dove ieri mattina 16 marzo è stato eseguito un altro tampone sul cosiddetto "paziente 1", in modo da verificare se quest'ultimo avesse ancora tracce del Covid-19 nel suo organismo. L'esito dell'esame è stato positivo, per cui il manager 40enne dovrà rimanere ancora per qualche tempo in isolamento presso il suo domicilio. Per l'uomo, che oramai non accusa più alcun sintomo, sembrava che il peggio fosse passato, in quanto tutti gli altri tamponi eseguiti avevano dato esito negativo, per cui il soggetto era quasi sicuro di poter tornare alla vita normale.

Per il 40enne doveva essere l'ultimo esame infatti.

Il virologo: 'Nelle infezioni virali questo può succedere'

I medici comunque sono molto tranquilli e proprio il virologo Giovanni Di Pierri ha spiegato alla stampa nazionale che, nelle infezioni virali, queste situazioni possono succedere. L'esperto porta l'esempio di quanto succede con la mononucleosi e chiarisce che se il paziente è stato trovato nuovamente positivo non vuol dire assolutamente che non è guarito e che ha avuto una ricaduta. Il "paziente 1", le cui generalità non sono state diffuse per motivi di privacy, potrà tornare alla vita di tutti i giorni quando sarà sicuro che non trasmetta più la malattia. Anche per la famiglia del diretto interessato è stata una doccia fredda sapere che il loro caro mostrava ancora segni di positività al virus cinese.

Più avanti, come spiega il quotidiano La Stampa sulle sue pagine online, sarà sottoposto ad altri tamponi: a seconda dell'esito di questi ultimi si deciderà se il 40enne sia assolutamente negativo. Si è deciso nuovamente per l'isolamento in quanto le autorità sanitarie vogliono proteggere sia la sua famiglia che l'intera collettività.

La pandemia continua

Ormai Covid-19 è stato classificato dall'OMS come una pandemia, ovvero una minaccia sanitaria a livello globale. In Italia ci sono oltre 20 mila contagiati, e le zone più colpite, come la Lombardia, sono davvero in ginocchio. I posti in terapia intensiva non bastano e si sta cercando anche di far fronte a questa emergenza.

Il nostro Paese è il secondo più colpito dopo la Cina e il primo per numero di contagi e morti in tutto l'Occidente. In queste ultime settimane il Governo presieduto da Giuseppe Conte ha preso misure coraggiose per contrastare l'epidemia, come ad esempio quella di chiudere tutte le attività commerciali non essenziali, come bar, pub e ristoranti. Il Premier ha chiesto anche alla popolazione di limitare gli spostamenti. Tale modello è stato seguito da numerose nazioni in Europa e nel mondo, come ad esempio la Spagna. Nella giornata di oggi, 17 marzo, l'Ue ha chiuso l'Area Schengen per 30 giorni, questo per fare in modo che il virus non si espandi ulteriormente.