Il Coronavirus spaventa anche il Vaticano, che ha deciso di sottoporre Papa Francesco al tampone. L'esito è stato negativo, dunque per il Pontefice si tratta soltanto di un normale raffreddore. La notizia è stata divulgata da Franca Giansoldati de Il Messaggero, la quale ha descritto la Santa Sede come "desolatamente vuota e orfana delle folle compatte di turisti".

Per il Papa tosse, qualche linea di febbre, mal di gola e brividi

Secondo quanto riportato dal quotidiano romano, tutto è cominciato mercoledì scorso. Il Santo Padre ha fatto ritorno a Santa Marta dopo aver trascorso un'intera giornata esposto al vento di tramontana in Piazza San Pietro e alla processione dell'Aventino.

Una volta rientrato, il Papa ha accusato i sintomi classici del raffreddore: tosse, qualche linea di febbre, mal di gola e brividi. A questo punto, i medici sono intervenuti per effettuare tutti i controlli del caso e, per precauzione, è stato sottoposto al tampone per il coronavirus. L'esito è stato fortunatamente negativo, e per questo motivo il Santo Padre ha potuto confermare i suoi impegni, apportando solo un alleggerimento alla sua agenda.

Ad esempio, ha mantenuto gli appuntamenti della mattina a Santa Marta, mentre ha dovuto rinunciare alla settimana ad Ariccia, presso la Casa del Divin Maestro, dove per sette giorni la curia sarà in ritiro spirituale.

Istituto Superiore di Sanità: 'Presto per parlare di frenata dei casi'

Intanto, in Italia si continua a prestare massima attenzione all'epidemia coronavirus. Nella giornata di ieri, 2 marzo, la Protezione Civile ha divulgato il consueto aggiornamento quotidiano sul numero di contagiati, morti e guariti. L'ultimo bilancio parla di 1.835 casi positivi, 258 in più rispetto al giorno precedente.

L'incremento delle persone colpite dalla malattia sarebbe in lieve calo.

Nonostante ciò, l'Istituto Superiore di Sanità frena le voci secondo cui la diffusione del virus starebbe andando incontro ad un rallentamento: "Troppo presto per parlare di frenata dei casi in Italia - ha dichiarato all'AdnKronos Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'ISS - Dobbiamo monitorare attentamente la situazione e ribadire che occorre mantenere tutte le misure adottate per frenare il nuovo coronavirus e valutare se estenderle ad altri focolai".

Al momento, destano preoccupazione alcuni comuni della Bergamasca e della provincia di Pesaro. Il dottor Rezza ha aggiunto che presto sarà disponibile il sequenziamento genomico del virus di un paziente veneto, una scoperta che sarebbe molto importante perché: "Permette di conoscere l'intero codice genetico del virus e di seguirne i cambiamenti nel tempo e nello spazio".