Per impedire il diffondersi dell'epidemia di Coronavirus potrebbe essere adottato anche il sequestro dell'auto di tutti coloro che, senza motivo, escono di casa. Anche se questo specifico deterrente non è contenuto nelle disposizioni prese nei Decreti emergenziali emessi dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, un'attenta disamina della giurisprudenza della Corte di Cassazione sembrerebbe confermare la liceità di questo ulteriore mezzo di coercizione utile a tutelare la Salute degli italiani.
Il suggerimento del sequestro dell'auto
Come ha messo recentemente in evidenza il quotidiano della Confindustria Il Sole24ore, a suggerire la possibilità di aggiungere il sequestro dell'auto ai provvedimenti emergenziali emessi dal Governo è stata la Procura di Parma all'interno di una comunicazione interna, nello specifico la Circolare n° 5/2020 firmata lo scorso 16 marzo, inviata a tutte le Forze dell'Ordine impegnate a contrastare il diffondersi dell'epidemia da Covid-19. Ovviamente, per il momento si tratta di un suggerimento limitato alle zone di competenza della Procura della Repubblica parmigiana. Ma potrebbe presto essere esteso su tutto il territorio nazionale. Soprattutto se dovesse rivelarsi un deterrente efficace a contrastare il diffondersi del contagio.
La disposizione, infatti, andrebbe ad aggiungersi alla vera e propria denuncia penale per la commissione del reato sanzionato dall'articolo 650 del Codice Penale.
Il contenuto della Circolare della Procura di Parma
Di norma, quando il Legislatore emette delle nuove norme, gli uffici della Pubblica Amministrazione preposti emettono dei documenti interni di prassi, come appunto le Circolari, con l'obiettivo di chiarire agli addetti ai lavori gli aspetti meno chiari delle nuove disposizioni appena introdotte.
Oppure, fornire delle indicazioni di carattere metodologico ed organizzativo per aderire il più possibile alle indicazioni fornite dal Legislatore con le nuove norme.
La Circolare n° 5/2020 firmata il 16 marzo 2020 dal Procuratore Capo di Parma, ovviamente, non fa eccezione. Si tratta di un documento di ben 15 pagine. In esse vengono analizzate nel dettaglio le disposizioni contenute nei cari Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, specialmente in relazione alla chiusura delle attività o alle eventuali limitazioni all'apertura delle stesse oltre che, ovviamente, alla limitazione della libera circolazione di persone e autoveicoli.
Le basi legali del sequestro dell'auto
Ovviamente, la disposizione normativa principale che le varie Forze dell'Ordine devono far rispettare è quella che prevede la possibilità di effettuare spostamenti tra Comuni diversi solo per comprovate esigenze lavorative, di necessità impellente o gravi motivi di Salute. Tenendo conto di questo presupposto la Circolare n° 5 della Procura di Parma chiarisce che l'eventuale sequestro dell'auto si configura, giuridicamente, come un vero e proprio sequestro preventivo. Tale istituto, secondo la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione, ha l'obiettivo di evitare una reiterazione del reato.
Perché il sequestro preventivo possa lecitamente configurarsi deve esistere, secondo i Supremi Giudici, un vincolo pertinenziale tra l'oggetto del sequestro e la commissione del reato la cui reiterazione si vuole evitare.
E, in questi giorni, si può tranquillamente dire che molti nostri connazionali hanno utilizzato la propria auto per cercare di eludere il divieto di uscire di casa. Sono stati, infatti, riferiti diversi casi di persone denunciate perché, ad esempio, si erano recati anche a 20 Km di distanza dalla propria abitazione per "fare la spesa", quando avevano dei negozi o dei supermercati molto più vicino alla propria residenza.
D'altra parte, bisogna ricordare che la misura del sequestro preventivo necessita dell'autorizzazione del Giudice per le Indagini Preliminari, o Gip, che potrebbe anche decidere di non convalidarlo. Da questo punto di vista, secondo la maggior parte degli esperti, potrebbe essere più utile ricorrere ad un sequestro probatorio. Questo istituto ha l'obiettivo di mantenere l'integrità della prova del reato, nel caso specifico l'autoveicolo, e per di più, non necessita della preventiva autorizzazione del Gip.