Il fatto è accaduto all’ospedale Cotugno di Napoli: un uomo con la febbre stava facendo la fila per sottoporsi ad un tampone che accertasse la positività o meno al Covid-19. Spazientito per la lunga attesa ha cominciato ad andare in escandescenza: un medico con un’infermiera sono intervenuti per placare l’ira del paziente ma l’uomo gli ha sputato in faccia. Ora i due operatori sanitari sono in quarantena.

In fila per un tampone sputa in faccia ai medici

Il direttore generale dell’ospedale Cotugno di Napoli Maurizio Di Mauro è sconcertato dall’accaduto – “E’ come sparare” – ha denunciato, dopo essere venuto a conoscenza che due medici per un increscioso episodio dovranno stare in quarantena.

Tutto ha avuto inizio lunedì sera, protagonista un uomo che si è presentato all’ospedale per fare un tampone dati i sintomi febbrili. Spazientito per la lunga attesa è andato in escandescenza. Un medico e un’infermiera sono intervenuti per placare la sua ira, ma quando l’uomo si è ritrovato faccia a faccia con gli operatori sanitari, si è tolto la mascherina e gli ha sputato in faccia. Ora i due medici devono stare in isolamento e non possono dare il loro contributo come hanno fatto fino ad oggi. In un periodo così difficile dove c’è carenza di personale, ha denunciato il direttore generale del Cotugno di Napoli, perdere due unità è un problema. In questo momento ha proseguito Maurizio di Mauro sputare in pieno viso su una persona con sintomatologia febbrile, è come sparargli con un'arma.

Contagi in Campania

Nella regione Campania purtroppo i casi di Coronavirus continuano a salire. L’aggiornamento all'11 marzo fa riscontrare 157 casi positivi di cui 2 persone guarite e un deceduto. Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca negli studi di Carta Bianca ha riferito che l’incognita è legata alla gente che è venuta dal Nord.

Sono state identificate soltanto 1.733 persone, ma di un altro migliaio non si conosce l'dentità. Il governatore ha denunciato lo stato in cui verte la sanità campana, con posti letto non sufficienti a contenere l’emergenza. Inoltre ha lanciato anche un appello alla popolazione, invitandola a non farsi portare a casa le pizze e a donare sangue in quanto ci sono sette bambini in attesa di trapianto di midollo che necessitano nel frattempo di trasfusioni.

Il coronavirus è una pandemia

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il coronavirus una pandemia. Oramai il virus si è diffuso in tutto il mondo e non è più confinato ad alcune zone geografiche. A livello mondiale sono 114 i paesi colpiti dal Covid-19 su un totale di 193 paesi. Da quando ha fatto la sua prima comparsa a dicembre 2019, sono 118 mila i contagi e 4.200 le vittime.