Furio Lescarini, maestro di sci sessantenne, è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Roccacerro di Tagliacozzo (in provincia dell'Aquila). L'uomo, romano, ma residente in Abruzzo, era stato visto per l'ultima volta quasi un anno fa. L'allarme, però, è stato dato solo nelle ultime settimane. A comunicare il decesso è stato il sindaco del paese abruzzese Vincenzo Giovagnorio. La notizia di Cronaca Nera è stata riporta dal Messaggero.

Trovato morto Furio Lescarini

A Pasqua 2019, Furio Lescarini, era ritornato nella sua abitazione di Roccacerro (minuscola frazione alle falde del monte Bove, a quota 1.170 metri di altitudine).

All'amico che lo aveva accompagnato avrebbe spiegato che si sarebbe fermato giusto il tempo di sistemare alcune cose. Poi, sarebbe ripartito per il Trentino, dove lavorava quando la stagione in Abruzzo giungeva al termine. Invece, Furio, non ha mai raggiunto le Dolomiti di Brenta e, da quel momento, nessuno lo ha più visto né sentito.

Solo nelle scorse settimane, un amico romano, dopo aver tentato invano di mettersi in contatto con lui, si è deciso a recarsi dai carabinieri e segnalare la scomparsa. "Non lo vedo da molto tempo e non ho idea di dove sia", ha spiegato, aggiungendo che questo modo di fare era insolito per Furio. Poi, ha domandato loro di andare a controllare nella sua casa di Tagliacozzo.

Così, nella giornata di ieri, giovedì 23 aprile, le forze dell'ordine hanno raggiunto il borgo dei piani Palentini, hanno fatto il loro ingresso nell'abitazione di Furio Lescarini e lo hanno trovato senza vita. Il corpo dell'ex maestro di sci era sul letto, ormai in avanzato stato di decomposizione (la sua morte risalirebbe proprio al momento della scomparsa).

Furio Lescarini, la freccia della Salaria

Il pm Lara Seccacini della vicina procura di Avezzano, ha già aperto un'inchiesta, affidata ai carabinieri del maggiore Silvia Gobbini. Nei prossimi giorni, l'autopsia accerterà le cause ed il momento del decesso. Per ora, non si esclude alcuna pista, ma si propende per il gesto volontario (sul comodino sono state rinvenute diverse confezioni di medicinali) o il malore: porte e finestre, infatti, non presentano segni di effrazione ed il portafogli dell'uomo non è stato toccato.

Lescarini, soprannominato dagli amici "Freccia della Salaria", era molto conosciuto. Come riporta il Messaggero, intere generazioni di ragazzi avevano imparato a sciare grazie alle sue lezioni. Furio insegnava sulle piste del Terminillo, ma anche in Trentino (a Folgarida ed a Madonna di Campiglio), dove stava progettando di trasferirsi.

Il dramma di Furio Lescarini

Vincenzo Giovagnorio, sindaco del comune di Tagliacozzo, ieri sera, con un post su Facebook, ha voluto annunciare la morte di Furio Lescarini, ma anche raccontare il suo dramma. "Anche nelle Comunità più piccole - ha spiegato - a volte qualcosa non funziona. E allora può capitare di dimenticare, di distrarsi e di non accorgersi".

Poi ha ricordato il maestro sci, classe 1959, come una persona a cui, la vita, forse, non ha regalato una piena realizzazione ed il massimo della fortuna.

Dopo la morte del padre e della madre, a Furio - che non era sposato, non aveva relazioni sentimentali e non aveva figli - erano rimasti solo gli amici. Quegli amici che, dopo non aver più sue notizie, avevano iniziato di mettersi in contatto con lui e poi avevano dato l'allarme.

Nel corso degli anni, Furio, aveva conosciuto tantissime persone. E in moltissimi gli volevano bene e lo apprezzavano, non solo per le sue abilità di sportivo o per la sua passione per la montagna, ma anche perché era una bella persona: onesta e buona. Ciononostante, però, è morto da solo, chissà quanti mesi fa. E, per questo motivo, tra gli abitanti di Roccacerro - come ha evidenziato il sindaco - rimarrà un ricordo affettuoso, ma triste ed un grandissimo rammarico.

Prima di porre agli amici del maestro di sci le sue più sentite condoglianze, Vincenzo Giovagnorio, ha anche assicurato che sarà proprio la piccola frazione abruzzese a garantire a Furio un funerale decoroso ed una degna sepoltura.