"Non mi riferivo affatto alle loro qualità morali e intellettuali". Così Vittorio Feltri, nel suo editoriale su Libero, ha risposto ad una lettera inviatagli da Giovanni Nostro, in relazione alle discusse dichiarazioni che ha rilasciato al programma Fuori dal Coro. In quella circostanza, il giornalista aveva detto che i meridionali erano inferiori ai settentrionali, scatenando l'indignazione dei cittadini del Sud.

Nel suo lungo articolo odierno, Vittorio Feltri ha voluto spiegare perché tacciarlo di antimeridionalismo non corrisponde a verità. Innanzitutto ha chiarito che le sue parole si riferivano ad un aspetto puramente economico che vede il Sud in condizioni svantaggiate rispetto al Nord.

Feltri cita grandi intellettuali del Sud

"Le mie dichiarazioni fraintese - ha sottolineato il giornalista bergamasco - si riferivano ai portafogli e non certo ai cervelli". Una puntualizzazione, questa, che Vittorio Feltri ha provato ad avvalorare ulteriormente, ricordando che qualsiasi cittadino dell'Italia settentrionale sa bene che grandi personalità quali Corrado Alvaro, Benedetto Croce, Giovanni Verga e Gabriele D'Annunzio sono nati in quello che ha definito il "glorioso Meridione".

Tornando al reddito pro-capite di regioni come Campania e Lombardia, ha posto un interrogativo: "Devo proclamare che a Napoli vi sono più risorse che a Milano?". Il direttore di Libero, dunque, ritiene che le sue dichiarazioni siano state travisate da tutti coloro che non riflettono abbastanza su quanto ascoltano e leggono.

Inoltre ha scritto che per essere degli "uomini provveduti" non basta nascere a Milano e a Napoli, aggiungendo che la categoria degli stolti è universale e che "si sviluppa ad ogni latitudine".

Feltri racconta la sua infanzia in Molise

"Dare a me dell'antimeridionale - ha proseguito - significa trascurare la mia storia e il mio operato".

Il giornalista, a tal proposito, ha ricordato che nei vari giornali di cui è stato direttore ha avuto delle redazioni composte da "geniali terroni". Allo scopo di evitare ulteriori fraintendimenti, ha chiarito che questa definizione ha un'accezione scherzosa.

Detto ciò, ha invitato gli increduli a fare una telefonata al parroco di Guardialfiera.

Si tratta di un paesino molisano di poco meno di 1.000 abitanti in provincia di Campobasso che è sempre rimasto nel cuore di Feltri. Il giornalista ha infatti rivelato di aver inviato al sacerdote un bonifico di 15.000 euro per far sì che venisse restaurata la campana più antica del mondo che si era guastata. Il direttore di Libero ha raccontato di aver vissuto in questa cittadina gli anni più felici della sua vita.

Infine ha sentenziato: "Quando mi tacciate di antimeridionalismo non mi arrabbio, vi compatisco". E poi ha concluso: "Vergognatevi. Non posso chiedere venia per quanto ho asserito né mi preme ricevere scuse poiché chi ha ragione non ha niente da temere".