Tra i settori più colpiti dal lockdown varato dal Governo guidato da Giuseppe Conte per limitare la diffusione del contagio da Covid-19 c'è sicuramente quello delle aziende che lavorano all'organizzazione dei matrimoni. Il blocco totale di feste e cerimonie di vario genere si è verificato proprio in uno dei periodi dell'anno, la primavera, nei quali vi è una maggiore programmazione delle nozze.
Non se ne parla molto rispetto ad altri comparti che nutrono di una maggiore risonanza mediatica, ma ci sono realtà che chiudono e promessi sposi che, ad oggi, non sanno se riusciranno a recuperare le somme già anticipate per preparare i festeggiamenti per i fiori d'arancio poi rinviati.
Wedding planner di Pescara: 'Un intero settore in ginocchio'
L'Ansa ha contattato una wedding planner di Pescara, Simonetta Quieti, la quale senza alcuna esitazione ha affermato che l'intero settore al momento è in ginocchio, anche se si nutrono speranze per il 2021 che potrebbe diventare l'anno in cui si celebreranno molti matrimoni anche d'inverno e, forse, nel bel mezzo della settimana.
La Quieti ha fatto il punto su un comparto che è in forte crisi a partire dalla sua categoria, quella dei wedding planner, ma anche dei fotografi e operatori video, musicisti, fioristi, ristoranti e alcune ville che fanno dell'organizzazione di eventi come i matrimoni il loro business principale. Per non parlare di negozi di bomboniere o di abiti da sposa e tipografie: è tutto fermo.
L'imprenditrice ritiene che l'anno prossimo si dovrà gestire una situazione problematica, poiché in molti hanno già prenotato la data, mentre chi è stato costretto a rinviare le nozze, se non vorrà procrastinare di ben due anni, dovrà necessariamente optare per un giorno feriale o per periodi dell'anno nei quali di solito la programmazione dei fiori d'arancio è meno richiesta.
A tal proposito, la wedding planner ha spiegato: "La difficoltà al momento è quella di riuscire a trovare una nuova data in cui tutti i fornitori sono disponibili. La situazione, però, è difficile".
Molti fotografi e fioristi sono stati costretti a chiudere
Lo scenario attuale racconta di molti fotografi che non sono riusciti a sopravvivere a questa crisi e che al momento hanno chiuso la Partita Iva, mentre diversi fioristi hanno sospeso le attività.
La wedding planner abruzzese ha rivelato che, in questo periodo, tra le sue incombenze c'è anche quella di tranquillizzare gli sposi sul fatto che i soldi già spesi non andranno perduti: "Ma c'è il rischio concreto che in alcuni casi si perdano i soldi già anticipati".
L'esperta di matrimoni ha aggiunto che tante persone che avevano previsto le nozze tra maggio e giugno stanno cercando di rimandare a dopo l'estate anche se le incertezze permangono, poiché ad oggi non si sa a che punto sarà l'emergenza sanitaria in autunno, sottolineando che un tradizionale matrimonio viene considerato come un assembramento di persone: "È un settore in ginocchio - ha concluso la Quieti - lavoriamo senza alcuna certezza".