Ha violato le disposizioni governative in materia di contenimento della pandemia da nuovo Coronavirus e, per questo, un sacerdote di Gallignano (frazione di Soncino), don Lino Viola, è stato sanzionato dai carabinieri della locale stazione. Il religioso, nella mattinata del 19 aprile, stava celebrando infatti la messa alla presenza di numerosi fedeli, tredici secondo quanto riportato dalla stampa locale e nazionale. In questo periodo di restrizioni forzate, infatti, anche nelle chiese e negli edifici religiosi in generale sono vietati assembramenti: come da decreto ministeriale i sacerdoti devono celebrare le funzioni liturgiche solo alla presenza di due o tre ministranti e nulla di più.

I militari dell'Arma hanno saputo di quanto stesse avvenendo nella chiesa da alcune voci di paese, per cui sono andati subito a controllare.

La messa era iniziata da diverso tempo

Quando gli agenti sono giunti nella chiesa la celebrazione era già cominciata da diverso tempo. I militari hanno quindi intimato al sacerdote, avvicinandosi all'altare con massima discrezione, di terminare lì la celebrazione eucaristica in quanto stava contravvenendo alle regole imposte dal Governo in materia di contenimento del contagio da Covid-19. A questo punto il religioso si è scagliato contro i militari verbalmente, dichiarando che la chiesa è grande 300 metri quadri e che non vi fosse assembramento, in quanto c'erano 30 banchi per 13 persone presenti.

L'Arma gli ha ricordato che non si possono ospitare persone all'interno di edifici religiosi, tranne qualche ministrante, ma il prete ha sbottato poi in questa maniera: "Questo è un abuso" - così ha detto il sacerdote, rivolgendosi sia agli agenti che al pubblico.

Don Lino si è detto disposto a pagare una multa

I militari hanno anche chiamato il sindaco della cittadina lombarda, il quale ha espresso la volontà di parlare al telefono con il sacerdote.

Ai carabinieri non è restato altro da fare se non elevare al sacerdote una multa pari a 280 euro. Ai fedeli è stata inflitta una sanzione pecuniaria di altrettanti 270 euro ciascuno. Su questa vicenda esiste anche un video girato da uno dei presenti, diventato virale in queste ultime ore. E pare sia stato chiarito anche perché il sacerdote stesse celebrando la messa alla presenza di altre persone.

Si sarebbe trattato, secondo quanto riferisce la testata 'Milano Today', di una celebrazione funebre in onore di una persona deceduta proprio a causa del coronavirus. Il sindaco di Soncino, Gabriele Gallina, ha asserito che personalmente non abbia predisposto alcuna autorizzazione a don Lino di celebrare la messa e, se avesse ascoltato i carabinieri, avrebbe potuto tranquillamente continuare la celebrazione anche da solo senza ulteriori conseguenze.