Continua a far discutere la vicenda avvenuta nelle scorse settimane alla residenza socio sanitaria "La Fontanella" di Soleto, nel leccese, dove 88 persone, tra ospiti e operatori sanitari, sono stati contagiati dal nuovo Coronavirus. Diciassette sono stati i decessi. La vicenda ha scosso l'opinione pubblica, in quanto sembra che molti anziani venissero lasciati soli, letteralmente abbandonati al proprio destino. La maggior parte del personale infatti è stato costretto alla quarantena a causa del Covid-19. Quando i medici della Asl locale arrivarono nella Rsa in questione trovarono molti degli ospiti ancora nei loro letti, alcuni dei quali giacevano circondati dai propri escrementi o avevano i vassoi con il cibo non consumato del tutto sui loro comodini, in quanto non ce la facevano ad alzarsi.

La Procura di Lecce ha avviato le indagini, iscrivendo nel registro degli indagati l'ad della residenza sanitaria, la direttrice della struttura e l'ex responsabile responsabile sanitario: per tutti loro l'ipotesi di reato è di epidemia colposa e abbandono di persone incapaci.

Il sindaco ha commissariato la struttura

Negli scorsi giorni sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Soleto, Graziano Vantaggiato, che una volta saputo quanto succedeva all'interno della Rsa non ha perso tempo e ha immediatamente commissariato la struttura. La gestione adesso è interamente nelle mani dell'Asl. Il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, insieme al sostituto Alberto Santaccatterina, hanno avviato una prima indagine conoscitiva e dopo aver accertato le eventuali responsabilità dei soggetti indagati hanno dato mandato di aprire il fascicolo di indagine.

Dalla Procura spiegano che si tratta di un atto dovuto, in quanto ciò servirà ad avere un quadro dettagliato e completo di ciò che è accaduto alla residenza "La Fontanella". L'iscrizione nel registro degli indagati consentirà alle persone finite sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti di difendersi davanti all'autorità giudiziaria.

In questo senso sono state già depositate le memore difensive.

Il primo decesso riguardò una 95enne

Come già detto in apertura, alcuni anziani residenti nella Rsa sono deceduti proprio a causa di una infezione generata dal SarsCoV-2. La prima a perdere la vita fu un'anziana 95enne di Serrano. Sull'inchiesta avrà un peso notevole la relazione fornita dal medico Silverio Marchello, attualmente delegato fino alla fine di questo mese come responsabile della struttura insieme al direttore sanitario del distretto di Galatina, Cosimo Esposito.

In un primo momento la Procura aveva aperto un fascicolo d'indagine a carico di ignoti. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nelle prossime settimane, ci saranno ulteriori notizie su questa vicenda che ha davvero sconvolto l'intero Salento. Anche il Sud della Puglia sta facendo i conti con la pandemia provocata dal Covid-19.