Lasciati da soli, senza cibo ne cure mediche. Quello che hanno dovuto vivere 93 anziani della Rsa "La Fontanella" di Soleto, nel leccese, è un incubo che si somma a quello che la maggior parte delle persone stanno vivendo a causa della pandemia scatenata dal Coronavirus. Una brutta storia che fortunatamente, grazie all'intervento del sindaco, Graziano Vantaggiato, si è risolta nel migliore dei modi. Tutto è cominciato quando la maggior parte del personale che lavorava all'interno della struttura si è messo in quarantena, in quanto nella Rsa ci sono stati ben 55 casi di contagio da Covid-19 e 5 decessi.
Undici sarebbero gli operatori che sono stati contagiati a loro volta. Il primo cittadino ha preso atto della situazione e senza pensarci due volte ha revocato l'incarico di gestione della residenza socio sanitaria alla ditta appaltatrice e ha diffuso un disperato appello a chiunque se la sentisse di poter accudire gli anziani rimasti praticamente in balia del loro destino.
Giunti 80 operatori sanitari
L'appello di Vantaggiato, che cercava 30 professionisti, ha scalfito il cuore e le coscienze di molti, e così nel giro di 48 ore sono arrivati gli aiuti richiesti. Alla richiesta hanno risposto ottanta operatori sanitari, medici e infermieri, che da qualche giorno si stanno prendendo cura degli anziani, assistendoli in tutto e per tutto.
Drammatica è la testimonianza che un'operatrice ha rilasciato al Quotidiano di Puglia, la quale ha dichiarato che al loro arrivo, avvenuto nella giornata di domenica 28 marzo, gli anziani hanno chiesto subito cibo e acqua. "I vassoi con il pranzo e la cena erano stati accatastati sui comodini e per molti di loro era impossibile raggiungerli" - queste le parole della Oss.
Gli ospiti della Rsa adesso sono tornati a sorridere e tra quelle mure la speranza di farcela è nuovamente viva.
Adesso gli anziani sono una sessantina
Secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale online Lecce Prima, gli anziani rimasti adesso nella Rsa sono una sessantina. Alcuni di loro, come già detto, sono deceduti, poi altri sono stati ricoverati in ospedale oppure sono stati trasferiti presso altre case di cura.
Proprio ieri 31 marzo si sono verificati altri due decessi: si tratta di una 86enne di Corigliano D'Otranto, positiva al coronavirus, e di un 77enne originario di Galatina deceduto per altre patologie pregresse e risultato negativo al tampone. Al momento la struttura viene seguita attentamente dalla Asl locale e sono stati recuperati ulteriori beni di prima necessità, come vestiario e medicinali. Anche la Protezione Civile e la Polizia Locale stanno prestando attenzione alla situazione dando tutto il supporto necessario ai volontari.