Increscioso episodio nella giornata di Pasqua a Lecce, dove un medico che lavora presso una struttura sanitaria del posto, è stato fermato per un controllo anti-contagio dalla Polizia Locale. Fin qui nulla di strano. Subito dopo essere stato fermato gli agenti hanno chiesto al professionista cosa ci facesse fuori dal suo domicilio. Immediatamente l'uomo ha preso i suoi documenti e anche il suo tesserino professionale, che certifica la professione di anestetista-rianimatore. L'uomo credeva a quel punto che sarebbe stato lasciato andare in brevissimo tempo, anche perché aveva urgenza di raggiungere la struttura sanitaria in quanto un paziente aveva avuto un infarto e necessitava di soccorso immediato.
Ma è proprio qui che è accaduto l'incredibile. La vigilessa in servizio ha iniziato a porgli domande davvero inutili, tanto che il dottore è stato "bloccato" per circa 10-15 minuti, per poi sfogarsi in un lungo post scritto sui social network.
L'agente gli ha chiesto come mai avessero urgenze anche di domenica
Il collega della vigilessa si è reso subito conto che quella persona era davvero un dottore, per cui le ha detto di lasciarlo andare. Ma lei non ha voluto sentire ragioni, e forse per sincerarsi che il professionista non la stesse prendendo in giro gli ha fatto una serie di domande, tra le quali una che ha dato molto fastidio al medico. "Anche il giorno di Pasqua fate urgenze?" - così si è sentito dire il dottore.
Il medico comunque non ha perso la calma e ha spiegato che, purtroppo, la gente si sente male anche nei giorni festivi. Poi la vigilessa ha incalzato nuovamente, chiedendo all'uomo quale fosse questa urgenza. Anche qui il dottore ha risposto educatamente: "Il paziente ha avuto un infarto e non posso permettermi di perdere tempo".
A quel punto l'altro vigile urbano ha detto nuovamente alla collega di lasciare andare il professionista. Ancora con faccia sospettosa la stessa le ha chiesto a cosa servisse l'anestetista rianimatore per un infarto. Il collega della donna ha tentato di dissuaderla dal suo comportamento, ma comunque la vigilessa ha trattenuto i documenti del dottore per molti minuti.
Alla fine lui è riuscito comunque ad arrivare a lavoro e a curare il paziente, ma se avesse tardato altri minuti le cose sarebbero potute andare diversamente.
Le scuse del corpo dei Vigili Urbani di Lecce
Della vicenda è stato informato anche il comandante della Polizia Locale leccese, che ha subito chiarito che si è trattato di un equivoco e ha posto le scuse al professionista. L'uomo alla fine del suo post si è chiesto se sia normale quello che è accaduto. Purtroppo in questo periodo di restrizioni forzate per via della pandemia da coronavirus molte persone, pur di uscire di casa, inventano una scusa, più o meno plausibile e delle volte del tutto infondata. Ma non era assolutamente questo il caso. Nella giornata di oggi un'associazione di consumatori di Lecce si è offerta per assistere legalmente le persone vittime di abusi durante i controlli di questi giorni.