Negli Stati Uniti scatta la protesta contro il lockdown. In queste ultime ore, ben otto Stati si sono rifiutati di bloccare le attività economiche così come richiesto dai loro governatori. La situazione più seria è in Michigan dove, nella capitale Lansing, è scoppiata una protesta, comunque pacifica, durante la quale tantissime persone e migliaia di veicoli si sono riversati nelle strade per dire "no" al blocco totale. Qui la governatrice democratica Gretcher Whitmer ha preso delle misure definite "draconiane" per contrastare la pandemia provocata dal nuovo Coronavirus.

I manifestanti sono giunti a colpi di clacson sotto la sede del governo, poi sono scesi dai loro veicoli ed hanno innalzato cartelloni dove vi erano scritte frasi che inneggiavano alla libertà. "La sicurezza senza libertà si chiama prigione" - così recitava uno dei cartelloni esposti.

In Michigan 1.800 morti

Secondo quanto riporta la stampa internazionale, nel solo Michigan si contano oltre 27.000 contagiati e 1.800 morti. Numeri che hanno quindi costretto la governatrice a prolungare fino al 3 maggio prossimo il lockdown. Tale decisione è stata presa sei giorni fa. Tra le misure messe in atto dal governo locale, c'è il divieto di spostarsi nelle seconde case e anche quello di effettuare riunioni con altri membri della famiglia.

La Whitmer si dice molto preoccupata per quanto avvenuto, perché seppur i manifestanti hanno protestato pacificamente, nessuno di loro indossava una mascherina o dispositivi di protezione individuale. La donna fa presente che è proprio in questa maniera che Covid-19 si diffonde tra le persone. La manifestazione pare sia stata organizzata dalla Michigan Conservative Coalition.

I cittadini, dal canto loro, sono molto preoccupati per le conseguenze economiche che la pandemia e il lockdown potrebbero provocare a breve termine.

Donald Trump pensa ad una riapertura del Paese

Nel frattempo il numero uno della Casa Bianca, Donald Trump, pensa a come far ripartire la "filiera americana". Il Presidente è intenzionato a riaprire le attività economiche a breve termine, ma si scontra con il parare contrario del direttore del Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) di Atlanta, la massima autorità in materia di salute degli Stati Uniti.

Secondo l'ente con sede in Georgia potrebbero aprire solo 20 dei 50 Stati federali, tutti gli altri dovranno ancora rimanere chiusi. La zona più colpita è quella di New York, ma negli ultimi giorni i casi di contagio crescono anche altrove, come sta succedendo in South Dakota e in Nebraska. L'attenzione delle autorità rimane altissima. Gli Stati Uniti sono ormai la nazione più colpita del mondo dal nuovo coronavirus.