Al termine del Consiglio dei Ministri del 30 aprile, durante il quale si è discusso anche delle regole da applicare per l'utilizzo dell'app Immuni, è stata emessa una nota ufficiale nella quale, innanzitutto, è stato precisato che non ci saranno delle limitazioni nell'esercizio dei diritti fondamentali per chi deciderà di non scaricarla.
Tutte le informazioni raccolte nei prossimi mesi saranno cancellate entro il 31 dicembre. L'applicazione, infatti, è stata progettata come strumento tecnologico da impiegare durante la cosiddetta Fase 2 per il tracciamento anti-contagio.
L'app Immuni dovrebbe essere attiva entro la fine di maggio
Immuni durante la Fase 2 dovrà contribuire al tracciamento dei contatti avuti con persone positive al nuovo Coronavirus. Tutto ciò permetterà di far scattare misure di isolamento solo per i soggetti a rischio contagio. Infatti anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che questo strumento tecnologico possa essere importante nella lotta all'epidemia soprattutto nella fase di allentamento delle misure restrittive.
L'app dovrebbe essere disponibile al download volontario a partire dalla fine di maggio. Presso il Ministero della Salute verrà istituita una piattaforma volta al monitoraggio dei contatti stretti tra i cittadini che decideranno di installarla.
È previsto che il dispositivo si colleghi periodicamente con il sistema centrale per controllare se fra i codici di persone con cui si è stati a contatto - presumibilmente a distanza inferiore ad un metro e per circa 15 minuti - uno o più fossero positivi.
In questo caso l'autorità sanitaria provvederà ad inviare una notifica al soggetto interessato, comunicandogli che ha avuto un contatto rischioso e fornendogli le dovute istruzioni per tutelare la propria salute.
Verrà garantita la tutela della privacy
Il decreto legge su cui si è accordato il CdM del 30 aprile prevede che chi deciderà di installare l'applicazione per il tracciamento, prima dell'attivazione riceva delle informazioni chiare e trasparenti sulle modalità di funzionamento. In questo modo, infatti, si potrà garantire la massima consapevolezza per ogni utente.
È stato escluso, a tal proposito, il ricorso alla geolocalizzazione degli utenti. Viene indicato che sarà assicurata la riservatezza e, inoltre, i dati di prossimità verranno resi anonimi attraverso l'uso di pseudonimi. Il testo chiarisce anche che ogni trattamento dei dati personali verrà interrotto al cessare dello stato di emergenza sanitaria. Tutti i dati verranno cancellati o resi definitivamente anonimi entro il 31 dicembre.
App Immuni: ci sono ancora dei punti da definire
Ad oggi, ci sono ancora alcuni aspetti da chiarire sull'utilizzo dello strumento tecnologico, come ad esempio quelli che riguardano la trasmissione dei dati raccolti dall'applicazione all'autorità sanitaria. Per il momento non è stato ancora indicato come l'utente risultato positivo a un tampone possa ricevere il codice di sblocco per inserire sul server i codici identificativi generati dall'applicazione.
Infine, non è stata ancora trovata una soluzione per la gestione del "diario clinico" dell'utente, giacché nella versione sperimentale di Immuni i dati sull'evoluzione dei sintomi restano confinati nello smartphone del cittadino.