L'autocertificazione anche nella fase 2, al via lunedì 4 maggio, non scompare. Come annunciato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza di domenica 26 aprile, quello che accadrà da lunedì 4 maggio non è un 'liberi tutti', ma solo un primo passo verso un graduale ritorno alla normalità. In questa fase di transizione di due settimane, fino al 18 maggio, per gli spostamenti ci sarà ancora l'obbligo dell'autocertificazione.

Autocertificazione fase 2, il Corriere della Sera sostiene che rimarrebbe l'attuale modulo con nuove modalità di compilazione

La prima notizia riportata, nella sua ricostruzione, dal Corriere della Sera è che nelle intenzioni del Governo non ci sarebbe quella di dare vita ad un ennesimo nuovo modulo, specialmente dopo tutti i cambiamenti che hanno caratterizzato la fase 1. Il ministero dell'Interno e Conte stesso sarebbero dell'avviso di continuare a tenere in vigore quello attuale, scaricabile anche dal sito del Viminale. La decisione finale dovrebbe essere presa nella giornata di sabato 2 maggio. L'intenzione però sarebbe questa anche perché, la principale modifica rispetto alla fase 1, ovvero la possibilità di fare visite ai congiunti, non avrà una menzione speciale nel modulo.

Per ragioni di privacy si scriverà solamente 'visita a congiunti' senza aggiungere generalità della o delle persone che si andranno a visitare.

Autocertificazione 4 maggio, le regole di compilazione della fase 2

Ecco le modalità con le quali andrà compilato il modulo a partire dal 4 maggio. Al primo punto non cambia nulla rispetto alla situazione precedente visto che la persona che si sposta dovrà riempire tutti gli spazi con i dati personali. Vanno poi inseriti nel modulo come in precedenza, l'indirizzo dal quale ha preso il via lo spostamento e quello della destinazione della persona in questione. Rimangono immutate poi le situazioni già in vigore nella fase 1, ad esempio, per gli spostamenti lavorativi.

Se, invece, lo spostamento è legato alla novità che entrerà in vigore da lunedì ovvero la visita ai congiunti occorrerà barrare la casella situazione di necessità. E nel successivo spazio 'a questo proposito dichiara che' occorre aggiungere che si sta andando a trovare un congiunto indicando solamente il grado di parentela ma senza entrare nello specifico indicando il nome. Su questo si attenderebbe ancora una norma chiara attraverso una circolare del Ministero dell'Interno ma la linea d'azione sembrerebbe questa.

Tra i punti su cui andrà fatta chiarezza da parte del ministero dell'Interno c'è sicuramente la definizione di congiunto che ha innescato un grande dibattito in questi giorni nel Paese per determinare chi si può ritenere congiunto. Anche su questo aspetto si è in attesa dei chiarimenti definitivi da parte dell'esecutivo.