Silvia Romano avrebbe dichiarato di essersi "convertita" all’Islam. È questo il punto più controverso della dettagliata ricostruzione delle fasi che hanno portato alla liberazione in Somalia della cooperante italiana, proposta dalla giornalista Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Secondo la Sarzanini, infatti, al momento della sua liberazione la Romano si sarebbe presentata vestita degli abiti tradizionali del luogo. Una volta trasferita presso l’ambasciata italiana, avrebbe poi risposto alla richiesta di cambiarsi affermando di essere una convertita.

La giornalista del Corriere riferisce anche che Silvia Romano ha espresso il desiderio di parlare di questo fatto con la madre. Ma non solo, visto che da mesi circolerebbe la notizia di un suo matrimonio forzato con uno dei suoi carcerieri e la sua conseguente adesione alla religione islamica. Ora la sua liberazione rischia di diventare una questione Politica.

Silvia Romano libera: il video del 17 gennaio

Dopo quasi un anno e mezzo di prigionia, la cooperante italiana Silvia Romano, rapita nel novembre del 2018 in Kenya, è stata finalmente liberata in un luogo a 30 chilometri circa da Mogadiscio, capitale dello Stato della Somalia. È da questo punto che parte il racconto di Fiorenza Sarzanini.

La nota firma del Corriere prova a ricostruire le varie fasi che hanno portato alla liberazione della ragazza. La svolta sarebbe avvenuta lo scorso 17 gennaio, quando Silvia Romano è apparsa in un video nel quale rassicurava tutti: “Sto bene”. Per la Sarzanini questa era la prova che fosse in vita e incolume, tanto attesa dai nostri servizi segreti.

Silvia Romano liberata in Somalia vicino a Mogadiscio

A quel punto, prosegue la Sarzanini, sarebbe scattata la fase finale della liberazione di Silvia Romano. Le ‘barbe finte’ italiane avrebbero autorizzato la conclusione della trattativa con i rapitori e il conseguente pagamento di un riscatto del quale però al momento non si conosce l’entità.

Dopo tre mesi e mezzo di “gioco al rialzo” sul prezzo di Silvia, la cooperante è stata liberata nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 maggio in una località situata ad una trentina di chilometri da Mogadiscio.

Il giallo della sua conversione all’Islam

Ma è proprio a questo punto che il racconto di Fiorenza Sarzanini assume i contorni del giallo. Silvia Romano, infatti, si sarebbe presentata sul luogo della sua liberazione indossando gli abiti tradizionali delle donne somale, con tanto di capo coperto. Una volta presa in consegna dai suoi liberatori viene immediatamente trasferita presso l’ambasciata italiana. Ed è qui che, rispondendo alla richiesta di cambiarsi d’abito, avrebbe risposto affermando di essere una “convertita” e di volerne parlare immediatamente con la madre appena potrà rivederla. La giornalista del Corriere aggiunge mistero su mistero riferendo che “già nei mesi scorsi era circolata la notizia che fosse stata costretta a sposare uno dei carcerieri e aderire all’Islam”.