La professionalità dei masai che avrebbero dovuto proteggere Silvia Romano nel corso della sua missione in Africa non è in discussione. Tuttavia, nelle ultime ore sono state effettuate ipotesi inquietanti riguardo la verità sul sequestro della ragazza lombarda. Come si legge da Libero, si pensa che i due masai, che rivestivano in quel frangente il ruolo di guardie del corpo nei confronti della 25enne, avrebbero di loro volontà venduta quest'ultima ai terroristi islamici. Un'ipotesi, lo ripetiamo, senza alcuna conferma al momento. Ma come si è giunti a tale indiscrezione?

Tutto è iniziato dalla recente perquisizione da parte dei Ros presso la Onlus Africa Milele.

Fu proprio tale organizzazione a spedire nel 2018 Silvia Romano in Kenya. Se tale voce di corridoio dovesse corrispondere alla verità, sicuramente la Onlus si ritroverebbe in una posizione davvero scomoda. Dal Messaggero si viene a sapere, inoltre, come gli investigatori stiano indagando su due individui appartenenti al poverissimo villaggio di Chakama, situato presso la contea di Kilimi, a 80 chilometri da Malindi. Silvia si trovava qui. Due settimane dopo sarebbe stata rapita.

Silvia Romano: il suo rapimento potrebbe essere stato contrattato

Silvia Romano potrebbe essere stata venduta ai terroristi islamici dai due masai che avrebbero dovuto, invece, proteggerla.

Questa l'inquietante indiscrezione che salta fuori dopo la perquisizione da parte dei Ros presso la sede della Onlus Africa Milele. La stessa che inviò Silvia Romano in Africa un anno e mezzo fa. Al momento, gli inquirenti avrebbero puntato il dito su due uomini provenienti dal villaggio di Chakama, in Kenya. Per ora, la professionalità dei due masai non è in questione.

Tuttavia, risulta curioso come uno dei due sia marito di Lilian Sora, donna che riveste il ruolo di fondatrice di Africa Milele, la stessa che aveva inviato in Africa Silvia Romano nel ruolo non di cooperante, bensì di volontaria. Un quadro più semplice e, sicuramente (sempre come si legge da Libero) meno vincolante nei confronti della Sora giuridicamente parlando.

I movimenti dei Masai non convincono

I movimenti da parte delle due guardie masai non risultano convincenti. Silvia, interrogata dagli inquirenti, ha dichiarato come, qualche giorno prima del suo rapimento, due uomini fossero venuti a cercarla presso il villaggio in cui si trovava. Silvia lo avrebbe saputo in un secondo momento, ma il masai che doveva essere con lei non avrebbe preso opportuni provvedimenti dato lo strano episodio. Inoltre, al momento del suo rapimento, i due masai che avrebbero dovuto difenderla, non erano presenti. Il Messaggero ha sottolineato come uno dei due fosse al fiume, mentre l'altro stava girando per il villaggio.