Il sindaco di Divignano, Comune della Provincia di Novara, dopo 645 km percorsi a piedi e in bicicletta è arrivato a Roma ed è stato ricevuto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La sua è stata un'azione dimostrativa per chiedere più aiuti per gli autonomi e la sua intenzione era quella di restituire a Conte i 600 euro del bonus ritenendoli una misura non adeguata all'emergenza che si sta vivendo. Il primo cittadino di Divignano, Gianluca Bacchetta, infatti è anche un ristoratore e gestisce una birreria. È finita che, anziché restituire i 600 euro a Conte, ne sono stati donati 1.200 alla Croce Rossa.

Il sindaco-ciclista arrivato a Roma da Conte: donati 1200 euro alla Croce Rossa

Bacchetta, primo cittadino di Divignano, che tutti chiamano Gilu, ha centrato il suo obiettivo e ce l'ha fatta ad arrivare a Roma e essere ricevuto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Bacchetta era partito diversi giorni fa dal novarese incamminandosi prima a piedi poi proseguendo in bicicletta dopo un gentile regalo di un negoziante che lo ha di certo agevolato nel percorrere i 645 km che separano il municipio del comune Novarese dalla Capitale. L'obiettivo di Bacchetta era chiaro, ovvero tenere alta l'attenzione sul tema delle partite Iva. Voleva riconsegnare a Conte i 600 euro del Bonus per guardarlo dritto negli occhi e dire che questa una tantum non è sufficiente per alleviare le problematiche di tanti piccoli imprenditori che ancora non lavorano.

E in molti casi, purtroppo, non lavoreranno ancora a lungo.

Conte, riferiscono le cronache, ha lasciato momentaneamente la riunione con i capigruppo dei partiti di maggioranza, per ricevere il Sindaco col quale è rimasto per più di un'ora. Bacchetta, arrivato in polo e infradito, ha ribadito a Conte la sua intenzione di rinunciare al bonus di 600 euro definito una elemosina e di donare la cifra alla Croce Rossa.

Il Presidente del Consiglio ha preso la decisione di fare la stessa cosa e ha donato anche lui 600 euro alla Croce Rossa. Che dall'iniziativa di Bacchetta ha quindi raccolto 1.200 euro.

Il lungo viaggio di Bacchetta era partito il primo maggio

Il sindaco aveva scelto una data molto particolare per iniziare il suo viaggio, il primo maggio, il giorno della festa dei lavoratori.

La sua iniziativa aveva il duplice intento di far presente le sofferenze degli imprenditori e anche dei piccoli municipi a fare fronte ad una emergenza di questo tipo. Il viaggio aveva anche tutti i crismi della regolarità, perché, mentre si era ancora nella fase 1, il sindaco aveva una autodichiarazione in cui affermava che lo spostamento era per necessità di lavoro. Ovvero la consegna di una birra a un cliente di Roma.