Il portone di un'abitazione di Carovigno (Brindisi) è andato a fuoco nella notte tra il 18 e il 19 giugno. Secondo quanto riferito dai media locali, si tratterebbe di un evento di natura dolosa. Nella casa abita un 50enne del posto, già noto alle forze dell'ordine. Il rogo si è sviluppato in via Nicola Brandi, in pieno centro abitato, intorno alle ore 3:30. Sul posto si sono subito recati i carabinieri della locale stazione insieme ai vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi, che hanno domato l'incendio e messo in sicurezza l'area.

Trovata una bottiglia di liquido infiammabile

Sul luogo del fatto di cronaca i militari dell'Arma hanno eseguito tutti i rilievi del caso. Gli uomini in divisa hanno individuato proprio nei pressi del portone una bottiglia contenente del liquido infiammabile. Il 50enne si trovava ancora all'interno della casa quando l'infisso ha preso fuoco. Da appurare con certezza il movente del gesto: su questi ultimi particolari adesso stanno lavorando i carabinieri, che puntano a capire che cosa sia effettivamente successo la scorsa notte in via Brandi. Secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale online Brindisi Report, l'episodio conferma la ripresa degli attentati incendiari nel territorio comunale di Carovigno.

Si tratta del quarto evento del genere che si verifica in città nel giro di una decina di giorni. Tre giorni addietro, precisamente il 16 giugno, vennero incendiate due auto. Anche su questo episodio le autorità locali hanno cercato di fare chiarezza: il proprietario dei veicoli è infatti una persona indagata nell'ambito dell'inchiesta sui presunti voti comprati durante la campagna elettorale del 2018, che vide trionfare l'attuale primo cittadino carovignese, Massimo Lanzilotti.

La scorsa settimana venne data alle fiamme una Jeep di proprietà di un negoziante del posto, mentre il 9 giugno i tavolini e l'ingresso di un pub situato nel centro abitato furono distrutti da un altro incendio, anche questo di natura dolosa.

Gli episodi non sono tutti collegati

I carabinieri precisano che non tutti gli episodi che sono accaduti in questi giorni sono collegati.

Ci potrebbero essere infatti moventi diversi che hanno scatenato gli attentati incendiari. Molto spesso nel nostro paese alla base di questi gesti ci sono diverbi personali oppure questioni di vicinato. Alla luce di quanto sta succedendo nella "città della Nzegna" nelle scorse ore Antonio Pagliara, già ex candidato sindaco alle elezioni del 2018 e oggi consigliere comunale, aveva chiesto un incontro con il prefetto di Brindisi per poter discutere della situazione.