Xhoni Mustafaraj, calciatore professionista 18enne residente a San Martino in Strada (in provincia di Lodi) presentava sintomi da Coronavirus già lo scorso 2 febbraio. Quasi tre settimane prima del ricovero in ospedale di Mattia, il paziente 1 di Codogno. La storia del ragazzo di origini albanesi, presentata qualche giorno fa dalla trasmissione Le Iene, è stata approfondita dal quotidiano Il Giorno.
Xhoni aveva sintomi da coronavirus a inizio febbraio
Qualche giorno fa, il programma tv di Italia 1 ha racconto la vicenda di Xhoni Mustafaraj. Il ragazzo vive con i genitori a una quindicina di km dal comune di Codogno, il 2 febbraio, in tempi "non sospetti", presentava tutti i sintomi del Covid-19: difficoltà respiratorie, 38,5 di febbre, perdita del senso del gusto e dell'olfatto.
"Non riuscivo a muovermi" ha dichiarato Johnny (così, infatti, si pronuncia il suo nome) ricordando che solo il giorno prima, aveva giocato con la sua squadra, la Pergolettese, e aveva segnato anche un gol. I familiari, preoccupati, per la salute del 18enne, nella notte, hanno allertato i soccorsi e un'ambulanza ha accompagnato Xhoni al pronto soccorso di Lodi. In quei giorni, nessuno pensava ancora al coronavirus e il personale medico sanitario, pur ricoverandolo in terapia intensiva, non ha seguito nessuna procedura particolare. Xhoni, nonostante fosse un atleta sano, ha trascorso due intere settimane con la maschera di ossigeno. Il 13, poi, è stato trasferito in nefrologia e dialisi (dove è rimasto fino al 26 febbraio).
Xhoni ha sviluppato gli anticorpi al coronavirus
Al momento delle dimissioni, i medici, diagnosticano al ragazzo la rabdomiolisi (una patologia legata alla rottura di alcune cellule del muscolo scheletrico e al loro rilascio nel sangue). Tuttavia, come risulta dalla cartella clinica rilasciata dall'ospedale Maggiore di Lodi, Xhoni - che lentamente si sta riprendendo - non è mai stato sottoposto a tampone per verificare se abbia contratto, o meno, il coronavirus: il suo caso non era contemplato dal protocollo in vigore in quanto, momento del ricovero del giovane calciatore, in Italia, l'emergenza sanitaria non era ancora iniziata.
Nel nostro paese, infatti, l'epidemia è iniziata il 21 febbraio quando a Mattia - un 37enne di Codogno definito il "Paziente 1" - venne riscontrato la Covid-19.
Così, il giovane calciatore, nelle scorse settimane ha deciso di effettuare il test sierologico e, in data 20 maggio, ha scoperto di aver sviluppato gli anticorpi al coronavirus.
Xhoni, che nella speranza di essere utile, ha voluto raccontare la sua esperienza ha concluso: "Quindi avrei avuto la Covid-19". Ora, per sicurezza dovrà fare anche il tampone, tuttavia ha già mandato l’esame all’ospedale di Lodi ed è in attesa di una risposta.