Il bollettino del Coronavirus continua ad essere diramato nel pomeriggio. I dati del 30 luglio , però, continuano a non essere quelli sperati, sebbene si sia ancora lontani da quelli che possono essere considerati i numeri drammatici visti a marzo ed aprile.
Coronavirus: positivi in deciso rialzo
Tra gli esperti vige una certa polemica rispetto alla necessità di emanare quotidianamente un bollettino che, secondo alcuni medici come Matteo Bassetti, dice poco sulla realtà dei fatti. Comunicare l'aumento dei tamponi positivi è un dato troppo sommario, tenuto conto che coinvolge molti soggetti asintomatici.
Soprattutto in questa fase che, per ammissione dell'Istituto Superiore di Sanità, l'età media dei contagiati si è sensibilmente abbassata. Di certo c'è che dopo i 289 tamponi positivi comunicati il 29 luglio, questo 30 luglio parla di ben 386 casi in più. Una notizia non positiva a cui fa, comunque, da contraltare quella dei decessi. Se ne registrano, infatti, soltanto 3. Si tratta esattamente della metà rispetto a ventiquattro ore prima. Pochi, ma purtroppo validi ad aggiornare la lista che parla di 35.132 vittime a partire dall'inizio della pandemia. I tamponi effettuati nella giornata odierna sono stati 61.858.
Coronavirus: le regioni con il maggior incremento
Andando a valutare l'impatto dei nuovi positivi regione per regione, ci si accorge che ve ne sono due che hanno il maggior incremento.
Il riferimento va al Veneto che oggi fa registrare un considerevole +112, seguito dal +88 della Lombardia. 39 casi in più in Sicilia e 35 in Emilia Romagna. Sono, invece, cinque i territori che non fanno segnare neanche un nuovo caso. Il riferimento va ad Umbria, Sardegna, Valle d'Aosta, Molise e Basilicata.
Coronavirus: terapie intensive e ospedalizzati in crescita
Un'altra nota lieta riguarda il fatto che i nuovi risultano sempre inferiori al numero dei guariti.
Questo, in sostanza, comporta un abbassamento del numero totale dei positivi. Coloro i quali, in precedenza, avevano avuto un tampone positivo e ora lo hanno negativo sono ben 765. Coloro i quali si sono lasciati alle spalle l'infezione da Sars-Cov2 sono esattamente 199.796. Come è noto le autorità sanitarie per valutare l'andamento dell'epidemia tengono presente alcuni indicatori.
Uno di questi è rappresentato dalle terapie intensive. In ventiquattro ore sono passate da 38 a 47.Lo stesso dicasi per i pazienti ospedalizzati con sintomi che crescono di 31 unità e arrivano a 748 complessivi. L'auspicio che soprattutto questi numeri che riguardano il sistema sanitario e la sua capacità ricettiva restino lontani dalla saturazione. Come, in realtà, lo sono attualmente.