Ieri pomeriggio, nella piscina comunale di Brescia, un bambino di sei anni ha perso la vita dopo un tuffo a causa di un malore. I soccorsi sono intervenuti nell'immediato, trasportando il piccolo agli Spedali civili, dove è deceduto subito dopo il suo arrivo. La procura di Brescia ha avviato le indagini per fare chiarezza sulle dinamiche dell'incidente. Il tragico episodio di Cronaca Nera è stato riportato da alcuni quotidiani locali e nazionali.
Una prima ricostruzione dell'accaduto
In una domenica di sole affollata come tante nell'impianto di via Rodi a Brescia, verso le ore 4 del pomeriggio, Ansh, un bambino di sei anni ha fatto un tuffo sotto gli occhi dei genitori e di suo fratello più grande, quando improvvisamente ha avvertito un malore.
Non è più riuscito a riemergere dall'acqua e, sulla base delle dichiarazioni dei presenti, nel momento in cui è stato tirato fuori dalla piscina, il bambino era in stato di incoscienza. I bagnini hanno tentato di salvargli la vita, effettuando per mezz'ora le manovre di rianimazione: massaggio cardiaco, respirazione bocca a bocca e stimolazione attraverso l'utilizzo del defibrillatore (come riportato dal Giornale di Brescia). Nonostante tutto, il piccolo non ha ripreso conoscenza e quando è arrivato nell'ospedale pediatrico, i dottori non hanno potuto fare più niente per lui. Oggi, 20 luglio 2020, il piccolo avrebbe compiuto sette anni e invece i suoi famigliari piangono la sua scomparsa.
Lo scorso anno un anziano aveva perso la vita nella stessa piscina di Brescia
La procura di Brescia, con il magistrato Gianluca Grippo, sta conducendo un'indagine per omicidio colposo, al fine di valutare se il decesso del piccolo si potesse evitare. In quella piscina a luglio dell'anno scorso aveva perso la vita un anziano di 85 anni di nome Paolo sempre per aver avvertito un malore dopo il suo ingresso in acqua.
L'uomo era un nuotatore esperto e spesso si recava in quella piscina e in un'altra di viale Piave. In quell'occasione, però, qualcosa era andato storto: l'anziano verso il tardo pomeriggio era annegato, dopo aver alzato le braccia al cielo, forse per chiedere aiuto. Dei giovani si erano accorti dell'accaduto e avevano allertato i bagnini; uno di loro si era tuffato per cercare di aiutarlo, mentre gli altri erano accorsi immediatamente dopo.
I soccorsi avevano provato a rianimarlo per più di trenta minuti sul posto e poi ancora in ospedale, ma il suo cuore non aveva mai ripreso a battere. Anche per tale incidente la procura aveva messo sotto inchiesta i quattro bagnini intervenuti, i quali sono stati successivamente assolti dalle accuse di omicidio colposo.