Secondo l'ultima ricostruzione degli inquirenti sul giallo del decesso di Viviana Parisi, la donna avrebbe ucciso il figlio, forse strangolandolo, e poi si sarebbe suicidata buttandosi dal traliccio dell'alta tensione. Questa è la pista più accreditata da un primo responso dei medici legali e dei periti che stanno lavorando sulla vicenda. "Già ce l'hanno detto ciò che è successo - ha dichiarato il procuratore di Patti Angelo Cavallo - una lettura chiara degli avvenimenti c'è già stata data".

L'ipotesi avanzata dagli investigatori

Gli inquirenti stanno ipotizzando che la dj 43enne, il 3 agosto sia uscita di casa con lo scopo di raggiungere un viadotto dell'autostrada Messina-Palermo per togliersi la vita insieme al piccolo Gioele (e non per comprare delle scarpe al figlio, come aveva detto al marito).

La donna avrebbe lasciato il cellulare a casa proprio per non correre il rischio di essere rintracciata. Ma poi, spiazzata per l'incidente con il furgoncino avvenuto in galleria, sarebbe fuggita con il bambino, come dimostrerebbe il racconto di alcuni testimoni che li avrebbero visti scavalcare il guardrail. A quel punto Viviana Parisi avrebbe ucciso suo figlio, adagiandolo poi in un fosso e ricoprendolo di pietre e sterpaglie. In preda alla disperazione avrebbe in seguito cercato un modo per togliersi lei stessa la vita e, guardandosi intorno, si sarebbe accorta del traliccio dell'alta tensione. Potrebbe allora essersi arrampicata su quest'ultimo e, una volta salita, si sarebbe buttata di sotto.

Anche il fatto che abbia perso una scarpa ed una calza è compatibile con l'ipotesi di un forte impatto al suolo. Il decesso non sarebbe avvenuto istantaneamente. Il suo corpo è stato ritrovato a distanza di circa due metri dal traliccio.

Le fragilità di Viviana

Ad avvalorare quest'ultima ricostruzione, ci sarebbero i problemi di natura psichica che Viviana Parisi stava affrontando negli ultimi mesi di vita.

Nella sua auto è stato ritrovato un certificato del 17 marzo dell'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, sul quale si riferirebbe di un disturbo della donna, in particolare di "paranoia mentale e crisi mistica". Sua cognata, Mariella Mondello ha raccontato che a giugno Viviana "aveva chiamato Daniele dicendo che si sentiva male perché aveva ingerito cinque o sei pillole" e il marito l'aveva accompagnata al "Policlinico di Messina".

Mondello ha aggiunto però, che non è ancora chiaro se in quella circostanza la dj avesse tentato di togliersi la vita o meno. L'avvocato del marito, Pietro Venuti sostiene che Viviana Parisi non avrebbe cercato di suicidarsi, bensì che "stava prendendo i medicinali che le avevano dato a marzo all'ospedale di Barcellona", sbagliando forse con le dosi.