Matteo Bassetti, in questo momento, è una delle voci più ascoltate in tema di Coronavirus. È uno specialista in Malattie Infettive da oltre vent'anni, disciplina che insegna all'università. In un'intervista pubblicata da La Verità ha tenuto a sottolinearlo, mettendo in evidenza che molti tra coloro che parlano in tv o sui giornali lo fanno senza avere un adeguato quadro di specializzazione su temi che coinvolgono argomenti come il Sars-Cov-2 e soprattutto gli effetti rappresentati dalla Covid. Per l'ennesima volta ha messo in evidenza come si stia privilegiando l'allarmismo, rispetto alla vera necessità di utilizzare questa fase di tranquillità per un'adeguata informazione comunicativa verso la popolazione.
Coronavirus: news spesso diffuse come allarmanti
Quella di Matteo Bassetti è stata una lunga intervista in cui sono stati toccati vari argomenti. L'informazione sul coronavirus è martellante. A parlare del virus e dei suoi possibili effetti sono tanti. Non tutti, però, secondo l'infettivologo avrebbero un adeguato grado di specializzazione per parlare in certi termini dell'argomento . "C'è - dice - tanta approssimazione anche in alcuni considerati esperti. Non so quanti di quelli che oggi parlano a livello nazionale siano specialisti di malattie infettive. Non mi sembra tanti, anzi pochissimi"."Gli infettivologi - prosegue - sono stati poco ascoltati, soprattutto quelli che hanno visto il virus in faccia".
Coronavirus: comunicazione errata secondo Bassetti
Matteo Bassetti non è ovviamente un negazionista. Gli effetti del virus li ha combattuti nella trincea del suo ospedale. Nelle ultime settimane ha più volte sottolineato come, però, al momento la malattia non si stia rivelando agli occhi degli operatori sanitari con la stessa forza di qualche mese fa.
Questa fase di relativa tranquillità dovrebbe essere utilizzata per dare quante più informazioni possibili alla gente. Non però nel modo in cui si sta facendo. "Terrorizzarla - spiega - porta all'iperprescrizione, alla corsa agli ospedali, alla caccia all'untore. La comunicazione è completamente errata".
L'importanza del vaccino in attesa di quello per la Covid
Bisognerebbe a suo avviso spiegare la differenza tra malato e contagiato, sebbene anche quest'ultimo come lui stesso spiega debba andare in isolamento. Stigmatizza, inoltre, il fatto che alcuni medici erroneamente prescrivano medicine o antibiotici anche per gli asintomatici. Secondo Bassetti, però, ci sono procedure che in vista dell'inverno si potrebbe fare qualcosa per migliorare gli scenari che potrebbero delinearsi. "Raccomando - ha detto - di fare il vaccino antifluenzale e antipneumococco. Dobbiamo sgombrare il campo dagli elementi confondenti. Senza queste vaccinazioni a ottobre il primo che ha la febbre, la tosse o il raffreddore correrà in ospedale con il terrore del Sars-Cov-2.
E sarà di nuovo il caos".
Dpcm nel mirino di Bassetti
L'infettivologo non ha lesinato critiche nei confronti di alcuni provvedimenti del governo. Un esempio è stata la scelta di dare adito ad atteggiamenti oppressivi verso i giovani o di obbligare l'uso della mascherina dalle 18 in poi. "Mi sembra - dice - che il maggior numero di contagi riguardi persone giunte dall'estero, non tanto la movida. Era ai confini che bisognava porre attenzione fin da giugno, soprattutto per chi arrivava dall'area balcanica".