Il primario dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha parlato in un'intervista al quotidiano La Stampa del 2 agosto delle ultime polemiche in Italia sugli sbarchi dei migranti e delle recenti direttive del Comitato tecnico-scientifico, atte a contenere la diffusione del coronavirus, soprattutto per quanto riguarda il distanziamento sociale nei treni.

Per quanto riguarda i migranti, l'infettivologo ha detto che si tratta di una polemica "strumentale", specificando: "C'è molto più virus in Italia di quanto ne possa arrivare da loro, anche se in un mondo globalizzato ogni ingresso è rischioso".

Le precauzioni da adottare alle frontiere e nelle scuole

Il professor Galli sostiene, in merito agli approdi in Italia dall'estero, che si dovrebbe optare per "una sorveglianza ed una differenziazione per aree di provenienza" perché effettuare i tamponi a tutti sarebbe un'operazione troppo complessa. "Servono controlli veloci e fattibili - ha spiegato - per non chiudere tutto strozzando turismo e commercio".

Sulla scuola, il primario dell'ospedale Sacco è d'accordo con la riapertura ma a patto che vengano adottate le necessarie misure di controllo: "Più che banchi a rotelle e distanziamento, impraticabili a scuola - ha evidenziato - va aumentata la sorveglianza; prova della febbre all'ingresso, tamponi rapidi o test anticorpali pungidito a inizio anno, il ritorno del medico scolastico".

Galli sostiene che per gli studenti sarebbe difficile riuscire a tenere la mascherina in classe per cinque ore, mentre per gli universitari risulterebbe fattibile poiché le lezioni sono più brevi.

Galli è d'accordo con il Comitato tecnico-scientifico

"Non ci possiamo permettere di rinunciare alle precauzioni. L'Italia grazie a un serio lockdown ha una posizione di vantaggio rispetto a molti altri Paesi, che però si può perdere alla prima distrazione".

Massimo Galli si dice sostanzialmente in linea con le posizioni assunte dai colleghi del Comitato tecnico-scientifico per quanto riguarda il mantenimento del distanziamento sociale e l'obbligo di indossare le mascherine sui treni. Il virologo ha infatti sottolineato che "vanno ancora evitati gli assembramenti, pure allo stadio, e anche all'aperto in caso di contatti ravvicinati è bene non dimenticare distanze e mascherine".

Secondo Galli il coronavirus non è mutato

Il docente di malattie infettive all'Università Statale di Milano ritiene, inoltre, che il virus non sia cambiato rispetto alle fasi iniziali, e aggiunge che "sperare che sparisca da solo come la Sars mi pare complicato".

Inoltre, a suo parere il caldo e le alte temperature non contribuirebbero ad un indebolimento della Covid-19: "Basti pensare che l'epidemia dilaga in India, Sudamerica e Stati Uniti del sud. Non è questione di stagioni - chiarisce - ma di focolai che non sfuggano al nostro controllo".

Secondo Massimo Galli, infine, l'unica speranza per arrivare ad un'immunità di gregge è quella di trovare un vaccino.