La procura di Lecce ha smentito la notizia che voleva un uomo originario di Araldeo interrogato in procura in relazione al duplice omicidio dei fidanzati di Lecce. Al momento le forze dell’ordine non hanno fornito ulteriori dettagli sugli sviluppi dell’inchiesta sull’omicidio dell’arbitro Daniele De Santis e della fidanzata; ma la procura ha precisato che non è stato effettuato nessun fermo, né sono in atto interrogatori.
Nel frattempo nella camera mortuaria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce è stata eseguita, nelle scorse ore, l’autopsia dopo l’esame esterno sui corpi delle vittime che aveva evidenziato una particolare ferocia dell’aggressore nei confronti del trentenne che sarebbe stato raggiunto da numerosi fendenti prima di esalare l’ultimo respiro sulle scale dell’appartamento di via Montello.
I vicini hanno visto un uomo scappare vestito di nero
Daniele De Santis ed Eleonora Manta sono stati uccisi la sera di lunedì 21 settembre al culmine di una violenta lite. Alcuni residenti hanno riferito di aver visto allontanarsi velocemente un uomo vestito di nero, con il volto coperto da un passamontagna e uno zainetto giallo sulle spalle. In particolare un condomino ha raccontato di aver sentito la trentenne originaria di Seclì urlare più volte: “Andrea no”.
Daniele De Santis sarebbe stato colpito con ferocia dall'aggressore
Intanto nelle scorse ore il medico legale Roberto Vaglio ha effettuato l’esame autoptico. Secondo le prime indiscrezioni l’assassino si sarebbe accanito particolarmente su Daniele De Santis colpendolo con numerosi fendenti.
Il trentatreenne ha tentato invano di fuggire dalla furia dell’aggressore ma quest’ultimo l’ha raggiunto sulle scale dell’abitazione di via Montello dove ha sferrato i colpi mortali.
La compagna, Eleonora Manta, è stata ritrovata priva di vita nell’appartamento di proprietà del giovane arbitro con oltre 130 presenze tra serie C, serie D e campionato Primavera. De Santis gestiva anche un bed and breakfast a Lecce.