È giunto alla quarta edizione il premio giornalistico Letizia Leviti. Il tema a cui si dovranno ispirare gli articoli in concorso quest’anno è la Salute. Scelto nel 2019, il fondatore del Giovanni Varoli, mai avrebbe immaginato quanto questo argomento sarebbe stato importante nel 2020. “In realtà, alla luce dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus, abbiamo, per un momento, anche pensato di cambiare tema. Non volevamo lavori che fossero la cronaca della pandemia, copie di tanti articoli già usciti sui giornali. Volevamo anche evitare sensazionalismi”, spiega a Blasting News Varoli, marito di Letizia, la giornalista di Sky a cui il premio è stato dedicato, dopo la prematura scomparsa nel 2016.

Alla fine, si è scelto di non cambiare perché “la salute, richiamando anche l’articolo della costituzione, la si deve intendere in senso lato, come valore umano, non solo sanitario”, dice ancora Varoli, imprenditore e musicista, il cui obiettivo è quello di riconoscere il lavoro di giornalisti capaci di scrivere “senza condizionamenti, liberi, mantenendo quella buona capacità di scrittura - dote imprescindibile per chi lavora nell’informazione - che però ora si sta perdendo. Una visione più approfondita della realtà, quasi filosofica, che vada oltre la cronaca dell’attualità”.

Il premio è riservato agli under 35

Il premio è riservato ai giornalisti under 35, in particolar modo ai freelance o a quanti comunque non hanno un contratto stabile di lavoro con una redazione.

“Il nostro obiettivo è quello di supportare i giovani che hanno una vocazione, che operano senza una rete stabile alle spalle. In questi anni abbiamo premiato persone coraggiose, che hanno sempre creduto in quello che fanno”.

Il premio Letizia Leviti, promosso dall’omonima Associazione, è giunto alla quarta edizione. La prima è stata organizzata nel 2017.

“Abbiamo premiato allora i reportage dal fronte, incentrati sui conflitti internazionali”, ricorda. Inizialmente, venivano riconosciute tre categorie: under 35, senior, e audio-video; “poi, abbiamo preferito semplificare, concentrandoci sui giovani”.

Quest’anno, il presidente della Giuria sarà il direttore de “Il Dispaccio”, quotidiano online di Reggio Calabria, Claudio Cordova, il vincitore della prima edizione.

La premiazione avverrà a novembre, a Firenze, presso il Palazzo Vecchio. Nonostante le restrizioni e prendendo tutte le dovute precautele, l’Associazione ha ritenuto importante incontrarsi per far rivivere lo spirito di questo Premio. Spirito che non è solo quello di creare un evento. “Sarebbe bello creare una specie di comunità - racconta infatti Giovanni Varoli - che aiuti la costruzione del dialogo in cui tutti i vincitori e i partecipanti partecipino, riconoscendosi nei valori dell’Associazione”. Valori che appartenevano a sua moglie Letizia e che da quattro anni vede risplendere negli occhi e nei lavori scelti dalla giuria.

Chiunque voglia partecipare, deve presentare la candidatura entro il 10 ottobre 2020, i reportage devono esser stati pubblicati, su carta stampata o trasmessi in televisione, tra il 1 luglio 2019 e il 31 luglio 2020. Il materiale dovrà essere inviato a ufficiostampa@associazioneletizialeviti.org