Il movente del duplice omicidio di via Montello a Lecce sarebbe contenuto in un diario finora sconosciuto agli inquirenti. È stato proprio Antonio De Marco, 21enne reo confesso dell'assassinio di Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta a farlo trovare.

Il ragazzo che dal 28 settembre si trova nel carcere Borgo San Nicola, dopo una fase di silenzi e reticenze, sta avendo un atteggiamento collaborativo. Tramite i suoi avvocati, Andea Starace e Giovanni Bellisario, ha permesso di recuperare i suoi scritti tra il materiale di studio nella stanza della casa di via Fleming a Lecce.

La occupava con altri due studenti dopo aver lasciato lo scorso agosto l'appartamento di Daniele De Santis.

Il diario segreto di Antonio De Marco

Un quaderno con appunti: è il diario segreto tenuto dallo studente omicida dal dicembre del 2019 fino al 28 agosto di quest'anno. In esso, in forma di racconto di fantasia di 11 pagine, usa un avatar o alter ego non propriamente conciliante verso il mondo, 'Vendetta'. Verso di chi e perché? Sembrerebbe che la sua idea ossessiva fosse che gli altri avrebbero dovuto soffrire quel che soffriva lui, persino pagando con la morte la sua frustrazione esistenziale e umana. Nel diario, rivela il suo doppio, l'altro sé, la personalità omicida che convive con il ragazzo timido e introverso che tutti conoscono o credono di conoscere.

Ovvero, l'inappuntabile studente al secondo anno di Scienze infermieristiche, il tirocinante all'ospedale Vito Fazzi di Lecce che trascorre ore in corsia per dedicarsi ai malati.

Il ragazzo la cui missione è salvare vite, ha una faccia oscura, nascosta: cova propositi omicidi e li annota nel suo diario, un po' alla volta, via via che gli si manifestano tra "rabbia e pensieri".

Il diario consegnato dai legali di De Marco in Procura dovrà essere sottoposto a esami peritali. Registra i suoi stati d'animo prevalenti: rabbia, frustrazione, senso di solitudine e mancanza di amore. Sentimenti che sembrerebbero non abbandonarlo mai, per occupare un posto crescente nel suo mondo interiore. Poi, ripetuti rifiuti da parte di più ragazze, l'avrebbero spinto a maturare propositi di 'vendetta' verso chiunque rappresentasse ai suoi occhi ciò che a lui era negato: l'amore e la felicità di coppia.

Nel diario indica la sua vittima designata

Con il passare del tempo, nei suoi appunti la rabbia verso tutti coloro che ai suoi occhi rappresentavano individui brillanti, realizzati e che avevano successo con le ragazze, sarebbe diventata incontrollabile fino a tramutarsi in propositi omicidi. A quel punto, l'attenzione dello studente si sarebbe focalizzata su Daniele De Santis. Con la fidanzata Eleonora, a cui però De Marco non accenna nel diario, formava ai suoi occhi una coppia modello. Inoltre, era un bersaglio facile: lo studente, forse già in una fase di premeditazione del delitto, aveva mantenuto le chiavi dell'appartamento di via Montello.

Aveva dovuto lasciare la stanza perché la coppia aveva deciso di cessare l'attività di bed and breakfast per vivere stabilmente nell'appartamento.

E De Marco ha compiuto la mattanza proprio nel primo giorno di convivenza dei fidanzati. Sarebbe stata giusta, dunque, l'intuizione iniziale degli inquirenti secondo i quali De Marco sarebbe un potenziale serial killer. Nell'ordinanza di fermo e di custodia cautelare in carcere, il gip Michele Toriello ha scritto che "De Marco ha mostrato con la sua condotta di essere soggetto totalmente inaffidabile, avendo commesso un efferato delitto scatenando la sua irrefrenabile violenza verso vittime occasionali". Con la stessa modalità avrebbe potuto colpire ancora.

Antonio De Marco, verso la perizia psichiatrica

Alla luce della nuova prova, ai difensori di De Marco appare indispensabile una perizia psichiatrica.

Gli avvocati Andea Starace e Giovanni Bellisario sono al lavoro in questa direzione già da giorni: due psichiatri incontreranno lo studente reo confesso in carcere per stabilire se ci sono i presupposti per chiedere la perizia.

In caso affermativo, i professionisti dovranno valutare la capacità di intendere e volere del ragazzo al momento dell'ideazione del complesso piano criminale, e nella fase della sua realizzazione quando ha ucciso i fidanzati con 70 coltellate. Al gip Toriello sarà inoltrata la proposta di fare una perizia psichiatrica con la forma dell'incidente probatorio, cioè con una consulenza estesa a tutte le parti, Procura, Tribunale e genitori delle vittime, e l'esame del consulente del Tribunale in forma di udienza dibattimentale.