Vasta operazione dei carabinieri del comando provinciale di Catanzaro, coordinata dalla Procura oggi, 19 novembre, in ragione della quale è stato arrestato Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale Calabria. Il 68enne è stato posto ai domiciliari dai carabinieri nell'ambito dell’operazione in codice “FarmaBusiness”.

Concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso: queste le accuse per il politico catanzarese di Forza Italia: a finire al centro dell'indagine i presunti rapporti tra Tallini e la cosca Grande Aracri affiliata alla ‘ndrangheta.

Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori anche una società, la Farmaeko, con sede nel capoluogo regionale, Catanzaro, attiva nella distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali attraverso una rete di ventiquattro punti vendita rappresentati da farmacie e parafarmacie. Ne figurerebbero ben venti in Calabria, due in Emilia Romagna e due anche in Puglia.

L’operazione

Gli investigatori - nel corso dell'operazione diretta e condotta dal procuratore Nicola Gratteri, assieme al procuratore aggiunto Capomolla ed ai sostituti procuratori Sirleo e Guarascio - hanno messo in evidenza il compimento da parte degli indagati di progetti imprenditoriali avviati con lo scopo del re-impiego dei proventi illeciti della cosca.

Il caso emerso - come accennato - riguarda la Farmaeko, società che aveva come attività principale la distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali. L'appoggio di Domenico Tallini si sarebbe rivelato fondamentale e determinante specialmente nella fase di avvio della costituzione della società, velocizzando l'iter di concessione delle autorizzazioni necessarie in cambio di un sostegno alle elezioni regionali datate novembre 2014.

Altre misure cautelari

Domenico Tallini non è stato l’unico ad essere arrestato. I carabinieri dei comandi provinciali di Catanzaro e Crotone hanno dato seguito, infatti, ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di altri diciotto indagati nelle province di Roma, Catanzaro e Crotone.

La misura è stata emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia.

Nelle indagini sono coinvolti professionisti e imprenditori che avrebbero avuto un ruolo nella realizzazione del programma della cosca con particolare riguardo all'ottenimento di vantaggi economici nei differenti settori commerciali di interesse. Associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, ricettazione e violenza o minaccia a pubblico ufficiale le accuse contestate agli arrestati.