Nella serata del 4 novembre il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato agli italiani che da venerdì 6 novembre sarà valido il nuovo Dpcm che dividerà l'Italia in tre zone diverse a seconda del rischio epidemiologico. La Lombardia è stata dichiarata zona rossa, per cui dal 6 novembre qui sarà lockdown totale. Resteranno chiusi bar, ristoranti e anche negozi di vendita al dettaglio. Intorno alle ore 21 del 4 novembre, un gruppo di commercianti si è dato appuntamento in piazza a Cremona e ha inscenato una protesta, strappando le cartelle esattoriali di prossima scadenza.

Gli imprenditori si dicono 'disperati' per questa nuova chiusura

I commercianti, secondo quanto riferisce la testata giornalistica Fan Page, sono stati chiamati a raccolta da Confcommercio. Erano circa in 200 in piazza, e la protesta è andata avanti pacificamente rispettando le regole del distanziamento sociale. I partecipanti indossavano regolarmente la mascherina per proteggersi da un eventuale contagio dal virus Sars-CoV-2 e si sono detti "disperati" a causa della seconda chiusura forzata di quest'anno, che adesso metterebbe a rischio il futuro delle loro attività. Andrea Badioni, presidente della sezione locale di Confocommercio, ha spiegato che gli imprenditori non vogliono elemosine da parte delle autorità statali.

Tutti loro si sarebbero aspettati che i provvedimenti di chiusura fossero avvenuti su base provinciale. "Pensiamo non abbia senso bloccare tutto" - così dicono i commercianti cremonesi ai media nazionali. Nelle zone che andranno in lockdown, tra cui Piemonte, Val D'Aosta e Calabria, parrucchieri e barbieri potranno restare aperti.

Stando al bollettino epidemiologico pubblicato ieri 4 novembre dalla Regione, su tutto il territorio lombardo si sono registrati 7.758 nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2 e 96 decessi a causa della malattia Covid-19.

Attilio Fontana: 'Uno schiaffo in faccia alla Lombardia'

Sulla vicenda del lockdown in Lombardia nella serata di ieri 4 novembre è intervenuto anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, il quale si dice molto deluso dal comportamento avuto dal Governo.

Secondo Fontana, il Presidente Giuseppe Conte non ha spiegato con quali criteri la sua regione sia stata inserita in zona rossa, e questo lo ritiene inaccettabile, "uno schiaffo in faccia alla Lombardia" - così ritiene il presidente Fontana, il quale informa che Palazzo Chigi si sia basato su dati vecchi per prendere questa decisione. Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, nelle ore precedenti all'emanazione del nuovo Dpcm aveva chiesto alle autorità statali di annunciare al più presto i nuovi provvedimenti.