Nella giornata di ieri, lunedì 16 novembre, Gerry Scotti è stato dimesso dall'ospedale ed è tornato a casa. Il conduttore Mediaset si trovava ricoverato dopo che le sue condizioni di salute sono peggiorate a causa del Covid-19: tredici i giorni di ricovero, di cui gli ultimi tre di "svezzamento", una sorta di riabilitazione per tornare a muoversi, camminare e "respirare la vita normale". Gerry ha fatto sapere che non registrerà altre puntate di Caduta Libera, ma nel caso in cui dovesse riuscire a risultare negativo al tampone, prenderà parte alla finale di Tu si que vales, prevista per sabato 28 novembre.

Gerry Scotti, il racconto del ricovero: 'Avevo la cannula nel naso e il casco'

Gerry ha parlato del suo ricovero, ponendo particolare attenzione alle 36 ore in cui si trovava in una sorta di "anticamera" della terapia intensiva dove, ha raccontato, "c’era una porta di vetro e vedevo tutto quello che accadeva". In questa stanza Scotti è rimasto per 36 ore ed è stato sottoposto alla cura definita "basilare" dell'ossigeno. "Quando l'ossigeno non arriva agli organi", ha spiegato il conduttore, "la saturazione comincia a scendere". Quando ciò avviene la sensazione che si avverte è quella di una grande spossatezza: "È come se avessi fatto una maratona senza averla corsa". In questo giorno e mezzo di ricovero semi intensivo, il conduttore Mediaset aveva la cannula nel naso e il casco che "non solo ti dà la dose di ossigeno ma ti aiuta a fare ginnastica con il polmone".

Durante il periodo del ricovero, Scotti ha perso dieci chili. Gerry ha poi espresso riconoscenza verso i medici, che non vogliono essere definiti eroi: "Sono persone che cercano di far bene il loro lavoro e li ho visti far bene il loro lavoro".

'Mi godrò le vacanze di Natale'

Gerry, che ha annunciato la sua positività lo scorso 26 ottobre, ha parlato della sua esperienza con il virus ammettendo che "non è stata una passeggiata".

Il conduttore ha spiegato che tutti "sperano di non prenderlo" e che poi, una volta che si scopre di essere positivi, la speranza diventa quella di essere tra coloro che se la cavano "con una tachipirina". Scotti ha poi parlato degli operatori sanitari, che si sono fatti la pratica sul campo in questi ultimi mesi. Per questo "ti devi fidare, non ti devi spaventare".

L'uomo ha poi parlato del suo ricovero: "Sono rimasto in ospedale 13 giorni, ma gli ultimi tre li hanno chiamati di svezzamento, perché uno deve tornare a camminare, muoversi e respirare la vita normale”. L'uomo ha infine concluso affermando che ora il suo progetto è quello di godersi le vacanze di Natale e la nipotina.