"Se hai a casa bombole di ossigeno inutilizzate riportale in farmacia". Nei giorni scorsi, 18mila farmacie aderenti a Federfarma hanno deciso di lanciare un appello per sopperire alle difficoltà di reperimento di bombole di ossigeno necessarie per le cure domiciliari dei pazienti affetti da patologie respiratorie o connesse al Covid-19. L'emergenza riguarda tutta Italia, ma le situazioni più difficili sono state segnalate in Campania, Abruzzo, Basilicata, Liguria e Valle d'Aosta. Al danno si aggiunge la beffa: a Napoli, nelle ultime ore, sono già state denunciate truffe messe in atto da sciacalli senza scrupoli.

La carenza di bombole d'ossigeno e l'appello Federfarma

In queste settimane di emergenza sanitaria legata alla seconda ondata di Coronavirus, molte strutture ospedaliere italiane stanno affrontando situazioni di forte criticità. Alla difficoltà di reperire posti letto e personale sanitario, negli ultimi giorni, in diverse regioni si è aggiunta la carenza di bombole d'ossigeno indispensabili per assicurare l'adeguata assistenza domiciliare anche ai pazienti Covid.

Riccardo Maria Iorio, presidente di Federfarma Napoli, sottolineando che non vi sono problemi relative alla disponibilità di ossigeno inteso come sostanza, nelle scorse ore ha lanciato l'allarme: "Riceviamo incessanti richieste di ossigeno nelle farmacie; si tratta di persone comprensibilmente impaurite e disperate alle quali, purtroppo, dobbiamo rispondere quasi sempre in maniera negativa".

Qualche giorno fa, le farmacie aderenti a Federfarma, al margine di un Tavolo di confronto avviato dall’Aifa proprio con Federfarma e Assogastecnici, si sono appellate ai cittadini chiedendo loro di restituire eventuali bombole estinte, o inutilizzate. Queste bombole, infatti, una volta riconsegnate in farmacia, possono essere sanificate, riempite di ossigeno terapeutico e dunque nuovamente utilizzate.

Tuttavia, è stato come "vuotare il mare con un bicchiere".

Il rischio di truffe

Come spiegato da Riccardo Maria Iorio, in questi giorni, molti farmacisti hanno provato a recuperare personalmente le bombole, recandosi nelle case dei pazienti. Nonostante lo sforzo, però, le ditte che si occupano della distribuzione di ossigeno, pur lavorando praticamente 24 ore su 24, si trovano in difficoltà e non sempre riescono a ritirare i contenitori restituiti.

Oltre alla difficoltà nel reperire i preziosi presidi medici, come hanno segnalato anche il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli, si sarebbero verificati anche episodi di sciacallaggio. Sul web sarebbero già comparsi annunci di persone, che pur non avendone né la competenza né l'autorizzazione, promettono ossigeno o 'ricariche' dietro compenso economico. "Ci arrivano segnalazioni di improbabili vendite di bombole di ossigeno e, addirittura, di 'ricariche' attraverso canali paralleli illegali. Del fenomeno ho già fatto denuncia ai carabinieri".