Diego Armando Maradona è morto intorno alle 16 (ora italiana) nella sua casa di Tigre, presso il quartiere San Andres a circa 40 chilometri da Buenos Aires. Un arresto cardiorespiratorio gli è stato fatale, rendendo impossibile la rianimazione da parte dell'equipe medica che ne stava accompagnando in casa il percorso di riabilitazione a seguito dell'operazione al cervello a cui era stato sottoposto a inizio novembre.
Dimesso dall'ospedale e rientrato nella propria dimora, nel pomeriggio di ieri Maradona è stato in primis soccorso dai medici che lo stavano seguendo: inutile sia il loro intervento sia l'arrivo delle ambulanze prontamente allertate al palesarsi dei primi sintomi di malessere.
Un'anima tutta partenopea
La città di Napoli ha già proclamato il lutto cittadino e dichiarato la volontà di intitolare lo stadio San Paolo al 'Pibe de Oro'. In tal senso sono apparse molto chiare le parole dell'assessore allo Sport Ciro Borriello: "Per la morte di Maradona a Napoli, faremo il lutto cittadino". Il presidente della commissione Sport, Carmine Sgambati, ha spiegato quanto Maradona avesse fatto sognare milioni di napoletani e quanto sarebbe stato importante dedicargli lo stadio partenopeo. Un'anima, quella di Maradona, tutta napoletana. Lo ha confermato anche il sindaco De Magistris, spiegando quanto fosse viscerale l'amore tra i tifosi e Maradona e quanto fosse triste la notizia per l'intera città.
"Maradona è Napoli. L'abbraccio di tutti i napoletani per la famiglia, nella consapevolezza che quest'amore non finirà mai: è stato un amore vero e grande".
Era stato vincitore del Mondiale del 1986, aveva disputato la finale in Italia '90 e portato a casa due scudetti a Napoli (uno nel 1987 e uno nel 1990). Aveva segnato molti gol passati alla storia, disputando quattro mondiali con l'Argentina, squadra che ha anche allenato nel 2010.
Meno di un mese fa aveva compiuto 60 anni e in tantissimi lo avevano celebrato con ringraziamenti e omaggi. Lo stesso saluto, riservato dai campioni di sempre, è arrivato oggi nel giorno della sua morte; lo hanno ricordato e onorato con messaggi di cordoglio Del Piero, Totti, Messi, Cristiano Ronaldo e i club di tutto il mondo.
La 'vita spericolata' del 'Pibe de Oro'
La vita del 'Pibe de Oro' è stata molto particolare. Negli anni in cui era calciatore a Napoli, conobbe Claudia Villafane che divenne la sua fidanzata e dalla quale ebbe due figlie: Dialma e Giannina. Sempre a Napoli ebbe anche una relazione con Cristiana Sinagra, madre di Diego Armando Junior riconosciuto però solo dopo una battaglia legale risolta col test del DNA. Maradona era anche dipendente da droga e alcool, proprio la positività alla cocaina ne decretò la fine della carriera nel corso dei Mondiali di Usa 1994.