La pandemia provocata dal Coronavirus Sars-CoV-2 sta mettendo a dura prova anche il tessuto economico italiano. Nella giornata di oggi, 6 novembre, i titolari dello storico caffè Gambrinus sito a piazza Plebiscito, a Napoli, hanno deciso di chiudere temporaneamente i battenti in quanto gravati dalle numerose restrizioni per contenere il contagio. A Napoli Today i titolari hanno spiegato che si è trattato di una decisione sofferta. Antonio Sergio, uno dei gestori del locale, ha riferito che si è cercato di tenere duro fino ad ora. "Siamo arrivati al punto di non ritorno" - queste sono le dichiarazioni che l'uomo ha rilasciato ai media locali.

Un'attività che ha chiuso solo durante la guerra

Il Gambrinus in questi anni non ha mai chiuso, neanche quando si sono verificati avventi avversi. L'unico periodo di serrata totale è stato durante la guerra. I titolari sono dispiaciuti soprattutto per i dipendenti, i quali, per un periodo ancora indeterminato, non potranno lavorare. In Campania, bar e ristoranti possono restare aperti al pubblico fino alle ore 18:00, questo perché la Regione è stata inserita nella zona gialla con l'ultimo Dpcm del 4 novembre emanato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Secondo i titolari, in questo periodo pandemico il Gambrinus ha perso il 90% del fatturato. Nel 1973 il bar dovette chiudere per alcuni giorni in attesa che arrivassero i vaccini per il colera.

Il locale è uno dei più frequentati dai turisti di tutto il mondo ma anche dagli stessi napoletani. Già durante il primo lockdown della scorsa primavera, gli affari del locale non stavano andando più tanto bene, ma la situazione è peggiorata con l'arrivo appunto della seconda ondata che sta mettendo a dura prova la Campania e l'intero Paese.

Prima della chiusura il confronto con l'Associazione locali storici

Prima di procedere alla chiusura temporanea dell'attività, i titolari del locale si sono confronti in videoconferenza con l'Associazione locali storici, di cui il Gambrinus fa parte. La situazione, secondo i gestori del bar, è uguale in tutta Italia e tutte le attività ristorative stanno soffrendo la crisi apportata dalla pandemia.

"Noi chiudiamo" - queste sono le ultime parole che Antonio Sergio ha detto a Napoli Today. I dipendenti adesso verranno messi in cassa integrazione. La speranza dei titolari è che l'epidemia passi presto in modo da riaprire, senza che la gente abbia più paura di uscire a causa del contagio. Già nelle ore precedenti all'entrata in vigore del decreto i gestori avevano annunciato che non avrebbero comunque aperto, neanche se ci fosse stata un'ordinanza specifica del presidente della Campania, Vincenzo De Luca.