"Ho appena comunicato al ministero dell'Istruzione e al ministero della Salute che ho deciso di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole della Puglia. Una decisione sicuramente sofferta ma dovuta all'alto numero di contagi connesso alla riapertura delle scuole, avvenuta nelle ultime settimane". Così Michele Emiliano, governatore della regione Puglia, ha annunciato nel tardo pomeriggio di ieri la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, ad appena un mese dalla riapertura.
L'ordinanza, valida dal 30 ottobre al 24 novembre, riguarda tutte le scuole e permette l'attività in presenza solo per i laboratori e per gli alunni con bisogni educativi speciali; resta fuori dal provvedimento la scuola dell'infanzia, in cui la frequenza non è obbligatoria.
"Si tratta di un sacrificio doloroso ma necessario, speriamo duri il meno possibile", ha concluso Emiliano.
Contact tracing in tilt, Lopalco: 'Troppo carico per il Servizio Sanitario'
A quanto emerge dalle dichiarazioni del governatore pugliese, il sistema di contact tracing, incaricato di rintracciare tutti i possibili contatti di persone positive al Covid-19, è andato letteralmente in tilt a causa dei numeri altissimi emersi nelle ultime settimane nella regione.
Il prof. Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore alle Politiche per la Salute e il Welfare in Puglia, ha spiegato che "uno studente positivo genera almeno una ventina di contatti stretti, oltre a quelli familiari". Se poi ad essere positivo è un docente, con l'incarico di insegnare in più classi, i numeri dei probabili contatti aumentano, il che "tradotto significa: migliaia di persone in isolamento fiduciario e migliaia di ore di lavoro per gli operatori sanitari, senza contare l'enorme carico di lavoro per i laboratori incaricati di analizzare i tamponi".
Lopalco aggiunge che la decisione è stata presa tenendo conto dell'appello dei pediatri pugliesi, i cui studi sono stati presi d'assalto dai genitori che necessitano dei certificati per la riammissione a scuola.
A questo proposito è utile ricordare la protesta, avvenuta circa un mese fa, degli stessi pediatri, che sottolineavano la necessità di un tampone che escludesse il contagio da coronavirus, prima di firmare il certificato di riammissione a scuola; i primi malanni di stagione, infatti, comportano sintomi simil-covid per i quali non è possibile escludere, nella stragrande maggioranza di casi, l'immunità dal Coronavirus senza i dovuti accertamenti.
Il peso che questo sistema implica sul Sistema sanitario nazionale è facilmente intuibile.
La nota positiva è che sono in arrivo negli studi dei medici di base i cosiddetti test rapidi, grazie ai quali si potranno velocizzare i tempi di tracciamento dei positivi (e di conseguenza dei possibili contatti) e alleggerire il lavoro dei laboratori e degli ospedali.
L'ira di Furore: 'Le scuole sono sicure, Emiliano nasconde inefficienza di trasporti e sanità'
L'europarlamentare del M5S Mario Furore stigmatizza la decisione del governatore pugliese: "Oggi in Puglia si sta facendo apparire ingiustamente la scuola quale luogo di diffusione del virus, nelle scuole oggi ci sono pochissimi focolai. I nostri dati sono validati dall'Istituto superiore di sanità, secondo cui la scuola è un luogo sicuro".
Per Furore la sospensione dell'attività didattica in presenza serve a coprire le falle nel sistema sanitario e in quello dei trasporti pubblici pugliesi: "Emiliano ha usato una scorciatoia, come mettere la polvere sotto il tappeto per nascondere inefficienze nel sistema sanitario (verso l'implosione) e nel sistema dei trasporti (già in tilt)".
Proprio ieri, durante il comunicato ufficiale della chiusura, il governatore pugliese esprimeva preoccupazione per i numeri della seconda ondata nella regione, nella quale si prevedono 2500 contagi giornalieri entro fine novembre: "Ci aspetta una dura lotta, le Usca in Puglia sono poche, anche perché i medici non hanno partecipato ai bandi, mi auguro di chiudere un accordo soddisfacente con loro, a breve".
Emiliano ha sottolineato, infine, che il potenziamento della terapia intensiva pugliese va ben oltre il piano autorizzato dal Governo, del quale ha lamentato la parsimonia usata a tal riguardo.
Scoppia la polemica, Sasso 'Catastrofe educativa, a pagare sono gli studenti', sindacati sorpresi
Il deputato pugliese Rossano Sasso, della Lega, ha manifestato "rabbia, delusione e amarezza" per la decisione presa da Emiliano, evidenziando che nei 7 mesi di tempo in cui le scuole sono state chiuse si poteva prevedere ed evitare una simile "catastrofe educativa", potenziando il sistema dei trasporti pubblici e aumentando il numero dei test rapidi.
"A causa dell'incapacità sua e del ministro Azzolina, a pagare il prezzo più alto sono gli studenti, cui si nega il diritto allo studio e al futuro".
Sconcerto anche da parte dei sindacati, sorpresi da una decisione presa "senza confronto con le parti sociali e non ancora supportata da elementi conoscitivi adeguati".
La Cgil sottolinea le difficoltà connesse alla Didattica a distanza, già sperimentata a marzo, e le ulteriori problematiche per i nuclei familiari, costretti a riorganizzarsi con pochissimo preavviso e a barcamenarsi tra turni lavorativi e scuola digitale.
I sindacati, pur ammettendo le difficoltà legate al contesto pandemico auspicano al più presto un tavolo chiarificatore con le parti in causa, per evitare che le mancanze nel sistema "finiscano per scaricarsi interamente sulle famiglie e sulla formazione degli studenti".