È stata identificata la donna che nel pomeriggio del 27 novembre ha travolto e ucciso un ciclista 31enne sulla SS16, nei pressi di Torre a Mare (Bari). Si tratterebbe di una signora di 69 anni, che dopo aver investito il giovane sarebbe fuggita via, senza soccorrerlo. Nella stessa serata, gli inquirenti l'hanno raggiunta nella sua abitazione, constatando che la sua vettura riportava dei segni compatibili con l'urto. Sottoposta all'alcoltest la donna è risultata positiva.

Una prima ricostruzione dell'accaduto

La vittima, il 31enne Francesco D'Ambrosio originario di Triggiano, stava percorrendo la strada statale 16 con una bici elettrica quando, per cause ancora da stabilire, un'automobile l'ha travolto.

Dopo l'incidente, l'automobilista dell'auto se ne sarebbe andata, senza accertarsi delle condizioni del ciclista, né chiamare il 118. I soccorsi sarebbero stati allertati grazie alla segnalazione del conducente di un'altra automobile di passaggio, il quale avrebbe notato il corpo del giovane riverso sul guardrail. I sanitari, intervenuti nell'immediato, hanno potuto soltanto constatare il decesso del 31enne, morto sul colpo.

Le indagini in corso

La signora di 69 anni alla guida dell'auto che avrebbe investito il 31enne è attualmente agli arresti domiciliari per omissione di soccorso. Gli agenti di polizia stradale, coordinati dal pubblico ministero Chiara Giordano, sarebbero riusciti a indentificarla grazie all'analisi dei filmati delle videocamere di sorveglianza presenti in quell'area.

Sulla base dei primi rilievi, la signora era alla guida di un'utilitaria quando ha ucciso il ciclista. Nel momento in cui le forze dell'ordine sono giunte a casa sua, hanno rilevato sull'auto delle tracce di vernice compatibili con i segni riscontrati sulla bici elettrica del 31enne. Pertanto la donna è stata fermata.

La storia del giovane ucciso nell'incidente

Francesco D'Ambrosio, di professione macellaio, ha lasciato nel dolore e nello sconforto una moglie e tre figlie di due, cinque e nove anni. Venerdì sera stava rientrando a casa dalla sua famiglia dopo una giornata di lavoro, quando quell'automobile l'ha investito e ucciso.

"Un grande lavoratore, un ottimo padre di famiglia", l'ha ricordato così il sacerdote della parrocchia San Nicola di Bari, don Fabio Carbonara.

A Bari si è subito avviata la macchina della solidarietà. "Ho raccolto le richieste di molte persone", ha aggiunto il prete, che grazie alla sua pagina Facebook aveva lanciato un appello per aiutare la moglie di Francesco D'Ambrosio e le sue figlie. "Questa situazione, ben sappiamo, tra una settimana perderà le luci dei riflettori e della solidarietà", ha precisato don Fabio, sottolineando che per il bene della famiglia, sarebbe necessario continuare a donare con costanza.