Giorgio Palù ottimista ma ancora scettico sulla reale efficacia del nuovo vaccino anti Covid annunciato dalla casa farmaceutica Pfizer. L’ex presidente dei virologi europei è ospite in collegamento video di Myrta Merlino, conduttrice de L’aria che tira su La7. La giornalista, dopo averlo presentato come “autorità indiscussa della virologia italiana”, gli domanda subito la sua opinione sul vaccino Pfizer. E Palù invita tutti alla cautela, dato che al momento si tratta "di un annuncio fatto in conferenza stampa dalla Pfizer e non di lavoro che abbia superato il vaglio della comunità scientifica”.
Giorgio Palù parla di vaccino con Myrta Merlino
“Autorità indiscussa della virologia italiana, è stato presidente dei virologi europei, io la invidio sempre molto per quel giardino meraviglioso che ha sempre alle spalle quando si collega con me. Ci vorrei stare io in quel giardino caro professore”. Così Myrta Merlino presenta il suo ospite Giorgio Palù nella puntata de L’aria che tira di martedì 10 dicembre. Dopo i ringraziamenti di rito, la giornalista domanda a Palù il suo parere sul vaccino contro il Coronavirus della società farmaceutica Pfizer, la quale ha assicurato che dovrebbe essere efficace al 90%. “Boom in borsa e il mondo scommette sul vaccino e quindi sulla liberazione dal virus - chiosa Merlino - eppure lei stamattina in un’intervista su Libero dice che non dobbiamo pensare che potremmo liberarci del virus perché bisognerà conviverci”.
Palù sul vaccino: ‘Non è lavoro che ha superato vaglio comunità scientifica’
Il professore comincia la sua articolata risposta sul tema vaccino specificando che “quello di ieri è stato un annuncio press release (comunicato stampa ndr), quindi una conferenza stampa di un’industria farmaceutica. Non è un lavoro che ha superato il vaglio della comunità scientifica”.
Palù spiega che si è parlato di una “analisi su 45.000 soggetti vaccinati, metà con placebo, altri con il vaccino. Altro elemento è che è il primo vaccino che utilizza una molecola di Rna messaggero, modificata nei suoi nucleotidi. Quindi è la prima volta che va in clinica - spiega il virologo - e bisognerà anche valutare attentamente quelli che sono gli effetti collaterali, perché sappiamo che queste molecole di Rna possono indurre una risposta infiammatoria che qualche volta può avere come conseguenza degli effetti collaterali indesiderati”.
‘Bisognerà vedere se ci sono effetti collaterali’
“Quindi lei è molto cauto professore?”, interviene allora Merlino. “Bisogna essere cauti perché sono passati meno di 10 mesi da quando sono state pubblicate le sequenze del genoma del nuovo virus che è in circolazione oggi, il Sars-CoV-2 - ribatte Palù - e abbiamo già un vaccino che è in Fase 3 avanzata. Quindi non ci saranno le dosi ovviamente per tutti, il vaccino va conservato a -80 gradi. Quando viene liofilizzato perde una certa attività. Bisognerà vedere se ci sono effetti collaterali come quelli di altri vaccini, che sono effetti veramente avversi”.
Giorgio Palù ricorda poi che “il vaccino della dengue (altra malattia infettiva ndr) è stato ritirato da una multinazionale perché addirittura facilitava l’infezione da alcuni genotipi di virus.
Bisognerà vedere quanto a lungo perdura l’immunità che viene indotta da questo vaccino. Se è solo un’immunità a base di anticorpi neutralizzanti, o se è anche a base di cellule, e quindi di linfociti, che sono in grado di eliminare un’infezione che sia in atto e non solo di prevenirla. E bisognerà vedere se questa immunità è nei confronti di virus circolanti che siano mutanti. Quindi un insieme di valutazioni”, conclude. “Studio promettente ma c’è ancora molto lavoro da fare, quindi andiamoci piano e non cantiamo vittoria”, commenta la conduttrice.