Matteo Bassetti è tra gli ospiti della puntata di Dimartedì del 24 novembre. Collegato in diretta video con lo studio del talk show di La7 condotto da Giovanni Floris, il responsabile del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova parla dell’emergenza Coronavirus e delle possibili restrizioni che dovrebbero essere in vigore durante il periodo delle festività di Natale. Ma quando gli viene chiesto di esprimere il suo parere sull’efficacia del vaccino anti Covid, Bassetti punta nuovamente il dito contro chi “oggi mette in dubbio i vaccini”.

L’infettivologo non fa nomi, ma ci pensa il giornalista Marco Damilano, presente in studio, a chiosare ad alta voce: “Crisanti, facciamo il nome”.

Matteo Bassetti ospite di Dimartedì

“La mia idea è che la situazione è molto diversa da regione e regione - spiega Matteo Bassetti a Dimartedì riferendosi all’andamento dei contagi da coronavirus in Italia - quindi è difficile oggi parlare in maniera univoca di tutto il territorio nazionale. Ci sono regioni che hanno lavorato molto bene, in cui l’indice Rt è addirittura probabilmente più basso di quello che avevamo nel mese di luglio. E la pressione sugli ospedali sta diminuendo - prosegue il medico nella sua analisi - quindi io condivido molto che l’Italia sia stata giustamente divisa in colori a seconda della situazione della pressione sugli ospedali e di quanti contagi ci fossero”.

Bassetti: ‘Bisognerà attendere almeno il 3 dicembre’

Bassetti invita tutti a “vedere nelle prossime settimane che cosa succederà. È evidente che quelle regioni che in qualche modo sono ancora in una situazione impegnativa, non avranno possibilità di uscire da queste restrizioni - questa la sua opinione - per le altre si potrà valutare.

Però credo che sia prematuro parlare. Anche perché è la prima settimana in cui, in qualche modo, alcuni dei nostri ospedali stanno iniziando a respirare, soprattutto in alcune regioni. Quindi credo che bisognerà attendere almeno il 3 di dicembre, che è la data che ci siamo dati come obiettivo, e a quel punto ragionare di dove si potrà andare nelle settimane successive”.

‘Sondaggio di ieri dice che il 35% degli italiani sono scettici sul vaccino’

Poi la discussione vira sul tema vaccino. “Io lo avrei già fatto se ci fosse. E sono molto critico nei confronti di chi mette in dubbio gli enti regolatori - mette subito le cose in chiaro Matteo Bassetti - perché se non crediamo neanche nell’Fda, nell’Ema e nell’Aifa allora dovremmo smettere di fare il nostro lavoro. A qualcuno bisogna credere e credo che queste istituzioni rappresentino il massimo a livello di Paese - spiega Bassetti - e sono tutelanti non solo di chi produce, ma soprattutto di chi riceve, cioè del paziente. Quindi, mettere in dubbio oggi i vaccini, come qualcuno ha fatto, è gravissimo” afferma mentre una voce fuori campo, probabilmente quella di Damilano dice: “Crisanti, facciamo il nome”.

Bassetti però sembra non rendersene conto e prosegue: “Noi in questo momento dovremmo essere tutti uniti, parlo del mondo della scienza, pro vaccini. Perché lo dico? Perché un sondaggio di ieri (si riferisce a quello di Swg mostrato da Myrta Merlino ndr) dice che il 35% degli italiani sono scettici sul vaccino del Covid. Se sentono uno scienziato, che ha fatto e ha parlato tanto in questo periodo, dire una cosa del genere, secondo me è gravissimo”, conclude.