È la nuova variante del Covid emersa in Inghilterra il tema di forte attualità. Una evidenza attorno a cui iniziano annidarsi avariate opinioni, ma quelle più attendibili restano quelle provenienti dal mondo della scienza. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha provato a fare un po' d'ordine rispetto a quelli che sono i vari punti di vista che stanno emergendo nelle ultime ore. Ed è singolare il fatto che paragoni la mutazione del Sars-Cov2 venuta a galla ad un 'Negroni sbagliato".
Il tutto mentre la presenza del nuovo tipo di virus è stata ormai rintracciata in Italia, sebbene il governo si sia prodigato a chiudere i collegamenti con la Gran Bretagna.
Tuttavia, dalle parole degli esperti non é né il caso di allarmarsi, né di prendere la cosa sottogamba. Da una parte, infatti, sembra essere cambiato poco sotto molti profili se si eccettua quella che sembra una maggiore capacità di contagio, dall'altra però è necessario che la scienza arrivi a trasformare queste sensazioni diffuse in concetti quantomeno vicini alla certezza.
Coronavirus, Pregliasco spiega come interpretare la nuova variante con una metafora
Per chi non avesse feeling con il mondo dei cocktail il Negroni sbagliato è uno dei drink più bevuti, ma nato da un errore. Negli anni 70, infatti, la classica ricetta del Negroni venne modificata con la sostituzione, per sbaglio, del gin con lo spumante brut.
Così la nuova variante del Covid ha una struttura diversa in una sua parte, come se si trattasse, per l'appunto, di un ingrediente diverso. "Paradossalmente - ha puntualizzato Fabrizio Pregliasco all'Agi - è po' come una sorta di Negroni sbagliato, per intenderci, che alla fine finisce per piacere e viene bevuto anche se sbagliato e si diffonde come variante che spopola".
Non si tratterebbe dell'unica variante rintracciata, ma questa avrebbe la caratteristica di essere più contagioso. "Ha - dice Pregliasco - una contagiosità maggiore e quindi una capacità diffusiva maggiore ed è questo quello che preoccupa, ma non stupisce. La capacità infettante è la stessa”.
Il timore generale è che il vaccino destinato ad essere distribuito a breve possa in qualche modo ritrovarsi inefficace sulla base del fatto che una mutazione possa, in qualche modo, sparigliare le carte nella partita contro il virus.
"È prematuro - ha aggiunto - pensare che possa avere una azione negativa sulla vaccinazione, bisogna vedere dove sono esattamente le variazioni genetiche e come incidono sugli anticorpi".
I virus mutano. Per molti scienziati il fatto che si sia trovata una nuova versione di quello che fa sviluppare il Covid non è una novità. Tuttavia, una volta individuato il cambiamento della struttura arriva il momento di un confronto. Le questioni attorno a cui deve trovare risposte il dibattito scientifico sono relative alla possibilità che, per l'appunto, vaccino, malattia, effetti, cure, metodi di diagnostica e aspetti epidemiologici siano ancora valide anche per le conseguenze della nuova variante inglese del Covid.
Pregliasco, parlando all'Adnkronos, ha auspicato "un confronto che dovrà essere fatto a livello internazionale per avere casistiche ampie e con la collaborazione dei colleghi britannici".
Vaccino, tamponi e variante Covid: Pregliasco spiega la situazione attuale
Agli interrogativi però Pregliasco ha fornito risposte che sembrano prefigurare scenari rassicuranti. Ad esempio ha segnalato il fatto che essere riusciti a scovare questa nuova struttura del virus equivale a garantirsi la possibilità di andare a monitorarla. C'era il timore che i tamponi di cui si dispone al momento potessero in qualche modo non rivelare i contagiati con la nuova variante, ma secondo il docente dell'Università di Milano "sembrano funzionare, ma servono verifiche mirate".
Considerazione analoga è stata fatta dal medico rispetto al fatto che la sintomatologia e la malattia sviluppata dopo l'infezione con la versione inglese del virus sembrano essere le medesime del Covid che tutti ormai conoscono. C'è grande timore per il vaccino. "I vaccini anti-Covid - ha precisato Pregliasco - ottenuti finora dovrebbero funzionare per quella del mutante Gb è una piccola variante inserita nella proteina Spike".
E sulla possibilità che gli alti numeri della seconda ondata in Italia, a questo punto, possano dipendere da questa nuova versione del virus ha evidenziato: "Può anche essere".
Secondo Pregliasco, inoltre, questa è la fase in cui diventa ancora più importante proseguire nel rispettare le regole in maniera tale da ostacolare la diffiusione del virus. "Anche perché - ha chiosato - più si diffonde, più si modifica".