“Un errore grave”: i vertici dell’Ausl di Modena non usano mezzi termini per definire quanto sarebbe accaduto in città nel centro unico vaccinale, presso l’ospedale di Baggovara. Alcune dosi del vaccino anti Covid-19 prodotto da Pfizer e BioNTech, avanzate al termine della giornata, sarebbero state somministrate ai figli e ad altri parenti degli operatori che martedì 5 gennaio erano di turno. La decisione sarebbe stata presa dopo che non si sarebbe riusciti a contattare altri sanitari, tra quelli che avrebbero avuto diritto a ricevere il siero.
Così l’Azienda unità sanitaria locale ha annunciato l’apertura di un’inchiesta interna per ricostruire quanto accaduto e individuare i responsabili, come anticipato dall’edizione cartacea della Gazzetta di Modena. Inoltre, secondo quanto riportato da alcune agenzie, anche i carabinieri del Nas di Parma, avrebbero iniziato ad indagare sul caso.
Secondo gli operatori le dosi avanzate di vaccino erano destinate al macero
Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, gli operatori avrebbero deciso di contattare dei congiunti, dopo che non erano riusciti a convocare presso l’ospedale altri sanitari. Infatti, a quanto pare, le dosi avanzate di vaccino avrebbero rischiato di essere buttate via, se non fossero state somministrate entro poche ore.
In particolare, è diventato di pubblico dominio il caso di un volontario che prestava servizio presso il centro: l’uomo avrebbe chiamato le figlie, tra cui anche una minorenne, per farle vaccinare, postando in seguito sui propri profili social le immagini che immortalavano quei momenti, senza immaginare che quelle foto avrebbero scatenato le proteste di tutte quelle persone che avrebbero avuto diritto a ricevere per prime il siero.
Quindi l’Ausl di Modena ha deciso di indagare sulla vicenda, per individuare tutti i responsabili, sia tra gli operatori sanitari, sia tra i volontari che collaborano nella campagna di vaccinazione.
Il protocollo da rispettare per somministrare le dosi di vaccino
L’Ausl di Modena ha chiarito il protocollo da seguire in queste settimane nel caso che alcune dosi di vaccino rimangano inutilizzate a fine giornata.
Infatti il siero avanzato ha una durata di solamente sei ore e non può essere adoperato il giorno successivo: quindi è necessario contattare immediatamente altri operatori sanitari che abbiano già dato la disponibilità, come ad esempio quelle persone già presenti nell’ospedale o chi si era già prenoto per i giorni successivi, con l’obiettivo di non sprecare nessuna dose. Insomma deve avere sempre la precedenza chi ha effettivamente diritto al vaccino, in questa prima fase della campagna per sconfiggere il Coronavirus. Pertanto martedì gli operatori non avrebbero rispettato le direttive dell’Ausl, sia pure in buona fede, con l'intento di non sprecare un bene prezioso.
La reazione dell’Ausl di Modena dopo la somministrazione di vaccino a chi non ne aveva diritto
Secondo le prime ricostruzioni dell’Ausl modenese, alcuni professionisti presenti nell’ospedale, non appena si sono resi conto di quello che stava accadendo, hanno informato il responsabile del punto vaccinale e i vertici della struttura, che immediatamente si sono adoperati per interrompere le somministrazioni a chi non ne aveva diritto. Tuttavia in alcuni casi la vaccinazione era stata già effettuata: quindi adesso l’Ausl si riserva di procedere contro chi ha sbagliato, per tutelare tutti coloro che sono impegnati nelle operazioni, nel rispetto delle procedure, ribadendo l’assoluto divieto di iniziative autonome.
Infine l’Azienda sanitaria locale si è scusata con tutti i cittadini, considerando l’impatto che l’errore commesso potrebbe avere sulla popolazione, e ha ribadito di voler garantire la massima trasparenza nelle procedure da seguire per la somministrazione del vaccino.