Stamattina, 6 febbraio, c'è stata una prima svolta che aggrava la posizione di Benno Neumair. Verso le 10, è stato recuperato nell'Adige il corpo di sua madre, la 68enne Laura Perselli. I soccorritori ora sperano di trovare a breve nelle stesse acque anche il corpo del 63enne Peter Neumair, padre del supplente culturista.
I genitori di Benno sono svaniti nel nulla la sera del 4 gennaio. Dal 6 gennaio, giorno della denuncia della loro scomparsa, le ricerche nel fiume sono andate avanti senza sosta. A fare la differenza, stavolta, è stata la scelta fatta ieri dalla procura di Bolzano di fare abbassare il livello dell'acqua nella convinzione di poter ritrovare i corpi.
Dal 29 gennaio, Benno Neumair si trova in custodia cautelare nel carcere di Bolzano con l'accusa di duplice omicidio volontario e occultamento dei corpi.
Benno, il ritrovamento del corpo della mamma
Stamattina nell'Adige sono riprese le ricerche dei coniugi scomparsi. Un'attività che, con grande dispiegamento di uomini e mezzi, da un mese scandisce la vita quotidiana di una città solitamente tranquilla, turbata da questa tragedia. La scoperta è avvenuta tra San Floriano e Laghetti, a sud di Bolzano, a circa 15 chilometri di distanza dal ponte di Vadena in prossimità della discarica Ischia-Frizzi dove, secondo la Procura, la sera del 4 gennaio Benno avrebbe gettato i corpi dei genitori. Alcuni dei centinaia di sub e vigili del fuoco volontari al lavoro lungo il tratto del fiume tra il ponte di Vadena e la diga di Mori, hanno individuato e recuperato un corpo.
Da subito, le squadre al lavoro hanno ipotizzato che dovesse trattarsi di Laura Perselli, scomparsa con il marito Peter Neumair dalla loro casa signorile di via Castel Roncolo 22, a Bolzano.
Sono stati avvisati i familiari che hanno riconosciuto alcuni effetti personali rinvenuti come appartenenti a Laura Perselli. Il riconoscimento è stato fatto dalla figlia 26enne Madé, laureata in Medicina e specializzanda in ortopedia a Monaco.
A dare la conferma che si tratti di Laura Perselli è stato anche l’avvocato Carlo Bertacchi che ha ricevuto dalla famiglia Neumair l’incarico di seguire l’inchiesta in cui la sorella di Benno e gli zii sono parti offese del reato.
La salma si trova ora presso il reparto di medicina legale dell'ospedale San Maurizio di Bolzano.
Sarà fatto l’esame del Dna per il riscontro scientifico dell’identità, e l'autopsia chiarirà le cause della morte. Dopo che la zona è stata recintata dai carabinieri e sono stati bloccati gli accessi al ponte sull'Adige, nel pomeriggio sono proseguite le ricerche di Peter. Ieri, la società idroelettrica Alperia, grazie a interventi programmati nelle dighe del territorio, ha abbassato di una trentina di centimetri i livelli del fiume Adige per agevolare le ricerche.
Benno, informato in carcere
Benno è stato informato in carcere da uno dei suoi difensori, Angelo Polo, del ritrovamento del corpo della madre. In più di una settimana di detenzione, Benno ha continuato a dichiararsi innocente. Ieri, l'altro suo legale, Flavio Moccia, dopo avergli fatto visita in carcere, ha detto che l'assistito si sta preparando per l'interrogatorio e risponderà a tutte le domande.
Moccia ha riferito che Benno ieri era tristissimo: "Non si capacita di come non sia stato possibile trovare i suoi genitori, avendo collaborato con i carabinieri sin dal primo momento". Ora che lo scenario è cambiato, è possibile che si modifichi anche la linea difensiva.
Enigma Benno, il gip ha dato incarico a un genetista
Nei giorni scorsi, il gip Carla Scheidle ha nominato perito Emiliano Giardina, genetista dell’Università di Roma Tor Vergata. Il professionista è noto per le perizie di ricerca e verifica di tracce biologiche in casi di Cronaca Nera quali gli omicidi di Yara Gambirasio e di Meredith Kercher. Martedì 9 febbraio, è fissata l'udienza del Tribunale del riesame, richiesta dalla difesa di Benno contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
La notte tra il 28 e il 29 gennaio, Benno si è costituito ma non ha mai confessato. Tra i molteplici indizi a suo carico, le celle telefoniche che lo collocano nell'area del ponte di Vadena la sera del 4 gennaio, la Volvo di famiglia ripresa dalle telecamere stradali in quella stessa sera. C'è un buco temporale di circa quaranta minuti durante i quali il suo smartphone è rimasto spento, quindi irrintracciabile, proprio quando anche i telefoni dei genitori, mai trovati, si sono disattivati per sempre. Gli inquirenti hanno trovato due grossi flaconi di acqua ossigenata che sarebbero serviti a cancellare tracce ematiche dalla casa dove avrebbe ucciso i genitori. Un flacone era nella Volvo che Benno stava per lavare, ma è stato bloccato dai carabinieri. Poi ci sono i vestiti fatti lavare da, Martina, la ragazza che frequentava da un mese, su cui indagano i Ris.