Nella mattinata di sabato 6 febbraio è stato diffuso sui social il video di una colonna di fumo nero proveniente dall'area industriale dell'ex Ilva di Taranto. Numerosi cittadini hanno documentato con i telefonini la nube, visibile in gran parte della città, e postano tutto online, generando sgomento e angoscia.

Il tam-tam ha spinto i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste a recarsi in Prefettura per chiedere chiarimenti raccomandando, in attesa di accertamenti, di evitare di respirare le emissioni. "Per favore, portate i bambini a casa", si legge sulla pagina dell'associazione ETS Genitori Tarantini.

L'incendio ha interessato una gru dell'area industriale

A seguito di accertamenti sul posto e all'intervento dei Vigili del Fuoco è emerso che l'incendio ha interessato una gru, addetta allo scarico del coke per l'area a caldo e appartenente alla ditta esterna Ecologica. Secondo le prime ricostruzioni pare che durante lo scarico del minerale da una nave attraccata al porto mercantile, per cause ancora da accertare, il motore della gru abbia preso fuoco, permettendo comunque al gruista addetto di porsi in salvo, abbandonando immediatamente la cabina di comando del macchinario.

Insieme ai Vigili del Fuoco che hanno domato l'incendio, alla Polizia di Stato e alla Guardia Costiera si sono recati sul posto i tecnici dell'Arpa (Agenzia Regionale Per l'Ambiente), che hanno provveduto a monitorare le emissioni sviluppatesi dall'incendio, registrate anche dalle centraline poste in prossimità dell'area industriale.

Dai sindacati si sono levate numerose voci di protesta che hanno puntato il dito sulle dimensioni delle gru addette allo scarico del coke, considerate troppo piccole per questo tipo di lavoro e destinate, pertanto, a pericolosi sovraccarichi del motore.

Due giorni fa un altro incidente nell'acciaieria tarantina

Era stato spento dieci mesi fa, su ordine del Tribunale di Taranto, l'Altoforno 2 dell'acciaieria tarantina a seguito della morte dell'operaio Alessandro Torricella, investito da una fiammata di ghisa incandescente nel 2015.

I lavori di adeguamento imposti dalla magistratura ad Arcelor Mittal, la ditta che gestisce dal 2018 gli impianti industriali dell'ex Ilva, hanno interessato il campo di colata.

Tuttavia, a due giorni dalla riaccensione dell'altoforno, si è verificato un nuovo incidente: uno dei tecnici addetti al controllo dei lavori effettuati è caduto da un'altezza di due metri, a causa del cedimento di alcune lamiere che ricoprivano una botola.

Fortunatamente il tecnico, immediatamente soccorso dagli stessi operai, non ha riportato gravi conseguenze. Anche in questo caso, i sindacati hanno lamentato le scarse condizioni di sicurezza in cui versano gli impianti dell'acciaieria tarantina.