Potrebbe essere di Peter Neumair la sagoma, compatibile con quella di un corpo umano, individuata dall’ecoscandaglio dei vigili del fuoco nel fondale del fiume Adige tra Laimburg e Ora, a sud di Bolzano, oggi verso le 13. I soccorritori hanno ipotizzato possa trattarsi del padre di Benno Neumair, scomparso con la moglie Laura Perselli il 4 gennaio, il cui corpo è stato recuperato sabato scorso. Eccetto i coniugi, non ci sono segnalazioni di altre persone disperse in Alto Adige, e la localizzazione del corpo darebbe fondamento alla speranza di trovare Peter Neumair.

La notizia di un possibile secondo ritrovamento è iniziata a circolare subito, ma finora manca la conferma ufficiale. Le verifiche su quel tratto sono state sospese dopo il tramonto a causa del buio. Il luogo si trova a circa dieci chilometri più a nord rispetto al punto in cui è stato trovato il corpo di Laura Perselli, a otto chilometri dal ponte Vadena sul quale sono state trovate tracce di sangue che i Ris hanno stabilito essere di Peter Neumair.

Bolzano, verso la svolta del caso

Le ricerche sono riprese oggi dopo due giorni di sospensione obbligata a causa delle avverse condizioni metereologiche. La procura di Bolzano le ha sollecitate dopo il ritrovamento di un paio di scarponcini grigi da trekking, a un centinaio di metri di distanza dal ponte di Vadena dal quale Benno avrebbe gettato entrambi i genitori dopo averli uccisi, forse strangolandoli.

Corrispondono alla descrizione, fatta proprio da Benno, delle calzature indossate dal padre il giorno della scomparsa.

Stamattina, le operazioni condotte dai vigili del fuoco con decine di mezzi e gommoni, sono cominciate alle 8. Dopo una pausa, sono proseguite nel primo pomeriggio, quando il sonar ha segnalato nel fondale una sagoma.

Per calarsi in sicurezza nell'acqua, in un punto in cui il fiume ha una profondità di circa due metri e contrastare la forte corrente, i vigili del fuoco hanno tirato un cavo d'acciaio da una sponda all’altra. Le verifiche da parte dei sommozzatori per stabilire esattamente che cosa sia quell'ombra sul fondale ed eventualmente procedere al recupero, dovrebbero proseguire domani mattina, ma le previsioni annunciano maltempo.

Bolzano, sul corpo di Laura forse segni di strangolamento

Il corpo di Laura Perselli è stato recuperato sabato mattina in un'ansa del fiume a 100 metri del ponte di San Floriano, nel comune di Egna, dopo che è stato abbassato di circa 30 centimetri il livello dell'Adige chiudendo le dighe a monte. La donna presentava lividi attorno al collo che potrebbero essere i segni di uno strangolamento.

Dall'autopsia, affidata all'anatomopatologo Dario Raniero, arriverà la risposta, il contributo decisivo per dare conferma o meno al quadro accusatorio e risolvere il caso, finora indiziario. La Procura non ha ancora comunicato la data dell'esame autoptico perché la difesa ha chiesto che venga eseguito in incidente probatorio, quindi con la presenza di un proprio consulente.

Bolzano, Benno davanti al giudice del riesame

Oggi alle 15, proprio mentre erano in atto ricerche lungo l'Adige che hanno tenuto col fiato sospeso la città di Bolzano per tutta la giornata, si è svolta l’udienza al Tribunale del riesame, chiamato a pronunciarsi sulla richiesta dei legali di Benno Neumair di revocare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il loro assistito, e di poter accedere a tutti gli atti dell'inchiesta. Si attende la decisione del tribunale. Benno Neumair, in custodia cautelare in carcere dal 29 gennaio, è accusato di duplice omicidio e occultamento di cadavere.

Durante la precedente udienza di convalida del fermo, Benno sarebbe rimasto per tutto il tempo impassibile, eccetto piangere e dirsi dispiaciuto dopo che erano stati fatti sentire due messaggi audio nei quali la mamma rivolta a un'amica si lamentava del cambiamento del figlio, mostrandosi preoccupata e intimorita.

Sabato scorso, dopo aver saputo dai suoi legali del ritrovamento del corpo di sua madre, Benno ha pianto. "Si è emozionato tantissimo, non è nemmeno riuscito a finire la frase e si è messo a piangere, perché in fondo ha sempre avuto la speranza che i suoi genitori fossero vivi", ha detto il legale Flavio Moccia.

Il 30enne ha continuato a professarsi innocente: "Non sono stato io", ha ripetuto. Benno è l'ultimo ad aver visto i genitori in vita. Per l'accusa, li avrebbe caricati sulla Volvo di famiglia per disfarsi dei loro corpi dopo averli uccisi in casa. Con quell'auto, proprio la sera del 4 gennaio, era andato a trovare Martina, la ragazza che frequentava da un mese lasciandole vestiti da lavare e forse tracce di un delitto inconfessabile.