Il vaccino monodose di Johnson&Johnson tarderà ad arrivare, poiché la società sta "facendo fatica" a rispettare il contratto stipulato con l'UE. Questo è quanto si evince dall'esclusiva di Reuters uscita ieri in serata. Fonti europee avrebbero confermato che la casa farmaceutica si troverebbe "sotto stress" per rispettare le quantità patuite con la Commissione europea di 55 milioni di dosi di vaccino Covid-19.

J&J e le altre case farmaceutiche

J&J non è la prima casa farmaceutica a non rispettare i patti. Anche Pfizer, Moderna e AstraZeneca hanno avuto problemi nel rispettare i patti.

Esattamente un mese fa, l'eurodeputata Manon Aubry, vice capogruppo al Parlamento europeo dei GUE/NGL (Sinistra unitaria europea, ndr) aveva accusato la Commissione di essersi inchinata alle case farmaceutiche. In soli 4 minuti, Manon Aubry ha puntato il dito contro la Commissione europea e Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione, accusando entrambe di aver "accettato di inchinarsi davanti alle case farmaceutiche". Un discorso chiaro e asciutto e due richieste: che si costituisca una commissione d'inchiesta sulle responsabilità della Commissione europea e che si considerino i vaccini Covid come bene dell'umanità.

Il contratto con J&J e la Commissione è stato firmato l'8 ottobre 2020, ma non è mai stato pubblicato.

Gli unici ad essere stati resi pubblici sono CureVac, Sanofi (che non ha trovato nessun vaccino) e AstraZeneca. Tuttavia, fa notare Aubry, "tutte le informazioni più importanti, come prezzo, programma di consegna o anche i dettagli delle clausole di responsabilità sono nascosti".

Il vaccino monodose

Il vaccino di J&J è estremamente ambito.

Innanzitutto perché ha bisogno di una sola dose per essere efficace e non di due come gli altri. Dopodiché, si conserva a temperature basse raggiungibili semplicemente con un frigorifero standard, mentre gli altri hanno bisogno di una rigida catena del freddo per non deteriorarsi. Infine, il vaccino J&J è stato sviluppato in presenza delle nuove varianti di Coronavirus e secondo il rapporto della Fda (agenzia del farmaco statunitense) sarebbe efficace anche nei loro confronti.

La sua capacità di prevenire la malattia è leggermente più bassa rispetto agli altri vaccini (72% contro il 95 di Pfeizer e Moderna), ma ha un'altra capacità di evitare le forme gravi della malattia. Insomma, potrebbe tramutare la Covid-19 in una brutta influenza, ma evitare ospedalizzazione e decesso.

La riduzione delle dosi

J&J non è stato ancora approvato dall'EMA, l'agenzia europea del farmaco, ma ci si aspetta che questo accada domani. Le consegne dovrebbero cominciare a partire da aprile, ma la casa farmaceutica mette le mani avanti e annuncia già possibili ritardi.

Negli Stati Uniti, il vaccino J&J sta già venendo distribuito alla popolazione, ma anche in patria la casa farmaceutica ha dovuto rivedere il proprio target.

La promessa di 100 milioni di dosi entro la fine di marzo è presto diventata 20 milioni di dosi entro la fine di marzo.

Secondo dei documenti pubblicati dal Ministero della Salute tedesco il 22 febbraio e il calendario diffuso dal Ministero della Salute italiano il 3 marzo 2021, J&J si è impegnata a consegnare 55 milioni di dosi nel blocco europeo nel secondo quadrimestre del 2021. In Italia erano attese 7.3 milioni di dosi, che dovrebbero raddoppiare nel terzo quadrimestre.

J&J ha ridimensionato l'allarme dicendo che in ogni caso, 200 milioni di dosi entro la fine del 2021, questo quanto stabilito dagli accordi, non si tratta di un target irraggiungibile. "Servirà solo un po' di pazienza", dicono dalla casa farmaceutica.

Le critiche

La questione dei ritardi sta esasperando i rappresentanti degli Stati membri che hanno cominciato da tempo a sollevare questioni riguardanti gli accordi presi con l'UE. In diversi cominciano a farsi delle domande sulle modalità di produzione di J&J. Ad esempio per quale motivo da contratto, la casa farmaceutica invii via mare le dosi di vaccino prodotte nei loro stabilimenti dei Paesi Bassi, per essere imbottigliate in USA e poi rimandate in UE. Specialmente quando esistono stabilimenti J&J persino in Italia che permetterebbero di accorciare i tempi.