Ci sarebbe una svolta nella vicenda di Mario Biondo, il cameraman palermitano morto in circostanze misteriose la notte tra il 29 e il 30 maggio del 2013 a Madrid nella casa coniugale. Era, infatti, sposato con la conduttrice televisiva Raquel Sanchez Silva. In base alle nuove indagini volute dalla famiglia di Biondo, il 30enne non sarebbe stato solo nell'abitazione al momento della tragedia. Per la magistratura spagnola si è tolto la vita. I nuovi accertamenti, avvalorerebbero l'ipotesi, sempre sostenuta dalla famiglia, di un omicidio.

Caso Biondo, cosa emerge dalle nuove indagini

La famiglia non ha mai creduto al gesto volontario di Mario Biondo, e da anni lotta per dimostrarlo. Di recente, ha incaricato un team di specialisti, consulenti legali e paralegali italoamericani che si occupano di casi irrisolti, di investigare. Dalle indagini è emerso che la notte in cui il cameraman morì nella casa di Madrid dove abitava, contrariamente a quanto finora detto, ci sarebbe stato qualcuno. Il team di consulenti, attraverso metodi investigativi leciti negli Usa, ha studiato i profili social di Biondo, i sistemi di identificazione degli indirizzi Ip e delle attività della rete Internet domestica.

Ha accertato che ci sarebbero stati altri due smartphone agganciati ai suoi account Facebook e Twitter che avrebbero controllato le sue attività social.

Uno dei due, inoltre, sarebbe stato sullo stesso Wifi dell'appartamento. A mezzanotte e 48 della notte, un telefono avrebbe agganciato il Wifi, il che significherebbe che sarebbe stato usato nell’appartamento. L'altro sarebbe entrato in uso nelle vicinanze. Gli stessi telefoni sarebbero stati attivi nuovamente il 30 maggio, la mattina dopo la tragedia, quando in casa c'erano le forze dell'ordine.

Il lavoro investigativo continua per accertare gli spostamenti fatti dai due telefoni tra il 29 e il 30 maggio e nei giorni successivi. Tappa finale, la più attesa dai familiari di Biondo, sarà conoscere l'identità dei titolari dei dispostivi.

Mario Biondo, accertamenti depositati in Procura

Gli accertamenti finora svolti, sono stati depositati alla Procura Generale di Palermo che si sta occupando della vicenda.

Dopo che Biondo fu trovato morto, le autorità spagnole rubricarono subito il caso come suicidio e non fecero alcuna indagine. A seguire, la magistratura italiana iniziò a occuparsi della vicenda. La Procura di Palermo aprì un'indagine per omicidio e dispose la riesumazione del corpo.

Non furono individuati elementi utili a proseguire l’indagine, e seguì la richiesta di archiviazione. Infine, non condividendo l'impostazione, la Procura Generale ha avocato il caso a sé. I familiari di Biondo sperano che ci sia un'ulteriore indagine prima che scadano i termini della proroga fissati a giugno. Secondo il team investigativo italo-americano, ci sarebbe un'altra 'anomalia': la notte della morte di Biondo qualcuno avrebbe usato la sua carta di credito in un locale notturno poco distante dall'abitazione.

Fatti mai emersi finora, rileverebbero il coinvolgimento di terzi nel caso.

Biondo, anomala impiccagione

All'epoca dei fatti, il cameraman palermitano era sposato con Raquel Sanchez Silva, popolare conduttrice della versione spagnola de 'L'Isola dei famosi'. Il giorno della tragedia, Raquel non era in casa: era andata a trovare un parente in un'altra città. Fu la cameriera, la mattina del 30 maggio a trovare Mario Biondo impiccato a una libreria nel soggiorno della casa. Si parlò di un gesto volontario dovuto a una depressione, ma l'ipotesi è sempre stata rigettata dalla famiglia. Gli oggetti sugli scaffali non erano spostati né mossi: circostanza che è parsa strana. Mario Biondo pesava 80 chili e un suicidio provoca spasmi involontari.

Anche la posizione del corpo con i talloni appoggiati a terra e due ematomi sulla testa, hanno sempre insospettito i familiari per i quali sarebbe stato tramortito e strangolato. Le indagini ufficiali non hanno mai supportato questa teoria, e le tre autopsie disposte dalla Procura hanno confermato la tesi del suicidio.

"Mio figlio non era depresso, è stato ucciso e lo dimostreremo", aveva detto la madre Santina D'Alessandro. I genitori spiegarono che la notte del decesso, Mario aveva chattato con il fratello e la sorella, non aveva alcun sintomo depressivo, era entusiasta del suo lavoro, aveva progetti, non vedeva l'ora di tornare in Italia per una vacanza e andare a trovare i parenti. Non ci sarebbe stato alcun segnale né del fatto che si potesse suicidare, né che potesse essere ammazzato. Si sarebbe trattato di un suicidio simulato. I familiari credono che Mario abbia trovato materiale molto compromettente sul pc della moglie, ma questa finora resta un'ipotesi.