Caso Roberta Ragusa: la Corte europea per i Diritti dell'uomo ha respinto il ricorso presentato da Antonio Logli. Il 58enne ex dipendente del Comune di San Giuliano Terme, Pisa, è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione per l'omicidio e la distruzione del corpo della moglie, Roberta Ragusa. La donna sparì nel nulla dalla casa coniugale di Gello nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Logli non ha mai confessato il delitto. Né è mai stato trovato il corpo della donna, madre di due figli.

Ricorso di Logli inammissibile

"Sono completamente estraneo alla sparizione di Roberta che manca ogni giorno sia a me che ai miei figli.

È per questo motivo che ho deciso di rivolgermi anche alla Corte europea dei Diritti dell'uomo". È un passaggio di una lettera diffusa a mezzo stampa con la quale la scorsa estate, dal carcere di Massa dove sconta la pena, Logli aveva ancora proclamato la sua innocenza. Supportato dal legale di allora, Enrico Di Martino, e dalla criminologa Anna Vagli, aveva annunciato il ricorso alla Corte europea per una presunta violazione del diritto alla difesa. Il team difensivo aveva ravvisato una differenza fra il peso che sarebbe stato dato alle testimonianze a sfavore di Logli e quello invece dato alle testimonianze a suo favore. Nei tre gradi del processo, non sarebbero stati presi in considerazione elementi a discolpa dell'imputato, quali presunti avvistamenti di Roberta Ragusa dopo la scomparsa.

La Corte europea dei Diritti dell'uomo, con sede a Strasburgo, ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito delle sentenze italiane.

La sentenza di Cassazione del luglio 2019, aveva messo la parola fine nel caso della scomparsa di Roberta Ragusa. Dopo i verdetti di primo e secondo grado, la Suprema Corte, al termine di una Camera di Consiglio durata sei ore, aveva confermato la condanna a 20 anni per Antonio Logli, ritenuto responsabile dell'omicidio della moglie.

Caso Roberta Ragusa, la difesa: 'Siamo rammaricati'

In un un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, la criminologa Anna Vagli, consulente di Antonio Logli, con il nuovo legale avvocato Laura Razetto, scrive: "Siamo molto rammaricati di apprendere dalla stampa questa notizia". Vagli ha spiegato che il ricorso era stato presentato dal precedente legale, ma sarebbero sorti dubbi sul rispetto dei termini e dei requisiti formali e sostanziali richiesti per la ricevibilità del ricorso depositato dal precedente difensore.

All'epoca Logli, che ha cambiato quattro avvocati dall'inizio dell'iter processuale, decise, in accordo con la sua famiglia, di revocare l'incarico a Ciro Simone Giordano del foro di Milano. "Adesso con l'avvocato Razetto chiederemo che ci venga inviata tutta la documentazione e la sentenza della Corte", scrive Vagli. Le professioniste intendono verificare "se il ricorso sia stato dichiarato inammissibile per mancato rispetto dei crismi anzidetti, senza entrare nel merito".

Le decisioni di inammissibilità da parte della Corte europea sono definitive e non possono essere impugnate: non è possibile richiedere la riapertura del fascicolo, o proporre un nuovo ricorso avente il medesimo oggetto. E comunque, il pronunciamento della Corte internazionale non ha niente a che vedere con la revisione del processo: il pool difensivo potrebbe chiederla, se emergessero nuove e dirimenti prove dell'innocenza di Logli.

L'ex difensore Di Martino si era concentrato su un super testimone, ma l'argomento sembrerebbe essere decaduto.

L'investigatore ingaggiato da Logli lasciò l'incarico

Sei mesi fa Davide Cannella, titolare della Falco Investigazioni di Lucca, ingaggiato da Logli per cercare elementi nuovi in vista di una eventuale revisione del processo, ha lasciato l'incarico. "Non ritengo, a parer mio, vi siano margini operativi tali da poter concretizzare tale ipotesi di istanza revisionale", ha spiegato Cannella in una nota.

Intervistato da un quotidiano locale a fine ottobre 2020, ha riferito di aver studiato i faldoni degli atti dei processi con pazienza certosina, senza trovare spiragli che potessero consentire di riaprire il caso.

Inoltre, a suo dire, Logli avrebbe commesso errori madornali dall'inizio, quali non aver preso "un investigatore privato per cercare fin da subito la moglie scomparsa". Cannella ha rinunciato all'incarico anche perché infastidito da troppo clamore mediatico sulla vicenda: l'annuncio di matrimonio, quello tra Logli e l'ex amante Sara Calzolaio, e le ospitate nel salotto televisivo di Barbara D’Urso, di Alessia, la figlia di Logli e Roberta Ragusa, miss e aspirante modella.