Caso Mario Biondo: a un passo dalla verità? La vicenda del cameraman palermitano trovato impiccato nella sua casa di Madrid il 30 maggio del 2013, sembrerebbe essere arrivata a una svolta. Ora c'è un nome, si sa chi è l'intestatario di un telefonino. Apparterebbe a una delle persone entrate nel suo profilo social e che si sarebbe trovata in casa di Mario Biondo o nelle vicinanze quando è morto. Lo ha scoperto la società italoamericana Emme Team che ha fatto indagini telematiche su incarico della famiglia. I familiari sono da sempre convinti che Mario, all'epoca sposato con la conduttrice e giornalista spagnola Raquel Sanchez Silva, sia stato ucciso e ritengono di avere le prove.
Mario Biondo, le ultime novità del caso
La sera del 30 maggio 2013, nella casa dove abitava con Raquel che però quel giorno non c'era, ci sarebbero stati tre telefonini, quello di Mario, e altri due. Qualcuno controllò i suoi profili social, come già faceva da tempo. I periti hanno identificato gli indirizzi IP di chi spiava Mario Biondo, hanno il nome dell'intestatario del cosiddetto smartphone 2 che quella sera, con lo smartphone 1, avrebbe agganciato il Wi-fi della casa, probabilmente in automatico. Ciò vuol dire che erano telefonini appartenenti a persone che frequentavano spesso l'abitazione. "Chi ha ucciso Mario ha chiuso tranquillamente la porta a chiave, aveva le chiavi di casa", è l'ipotesi dei familiari.
Sulla novità, il legale della famiglia Biondo ha depositato una relazione alla Procura Generale di Palermo che ha avocato l’inchiesta a sé dopo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, e dopo che il caso in Spagna era stato liquidato come un gesto volontario.
"Nella nostra relazione c’è il nome della persona presente a casa di Mario nella notte del suo assassinio.
Lo smartphone due è stato trovato, sappiamo chi è l’intestatario, è una persona che sospettavamo da tempo”, ha detto Santina, madre di Mario Biondo, ospite oggi, 12 maggio, a Storie Italiane, programma di Rai1. "Da anni diciamo che Mario è stato ucciso e che qualcuno è entrato in quella casa, da anni diciamo che è stato ucciso in un altro posto e poi è stato collocato nella libreria simulando il suicidio.
Ci sono persone che hanno mentito. Tutte queste cose per noi non sono una novità, sono un'ulteriore conferma di ciò che abbiamo sempre pensato: è un omicidio non ci sono dubbi. Sappiamo chi sono quelle persone e devono essere incriminate", ha detto Santina. La famiglia è convinta che Mario sia stato ucciso per aver scoperto qualcosa, magari non proprio quella notte. "L'hanno fatto passare per erotomane, cocainomane. Abbiamo un sacco di prove, le abbiamo portate tutte noi", ha detto la sorella Emanuela.
Incongruenze nella perizia del 2014
Ci sono voluti sette anni per risalire a delle generalità da un indirizzo ip, e ciò grazie a un'iniziativa privata della famiglia. "Già nel 2014 si potevano individuare e addirittura geolocalizzare le persone che avevano hackerato l'account di Mario", ha detto Santina Biondo.
Ma qualcosa nelle indagini non ha funzionato. Carmelita Morreale, avvocato della famiglia Biondo, ha riferito che alla perizia informatica commissionata dalla Procura di Palermo non è stato dato seguito, e così gli inquirenti hanno tenuto conto solo delle conclusioni delle perizie medico-legali.
Le conclusioni della perizia informatica, inoltre, erano errate perché in esse si diceva che nel profilo Facebook di Mario non ci fosse traffico e che non avrebbe utilizzato profilo social ed email dal 2011. Invece, gli investigatori informatici hanno scoperto migliaia di pagine di dati, messaggi, post della vittima. All'ora del decesso, telefono e computer del cameraman erano connessi al Wi-fi, ma oltre alla sua identità digitale, è stata usata anche la carta di credito.
A circa un chilometro di distanza dalla casa, qualcuno alla stessa ora pagava con la carta di credito, mai ritrovata, una consumazione in un pub.
I misteri della moglie di Mario Biondo
Mario e Raquel si sposano a Taormina il 22 giugno 2012. Dopo neanche un anno, il 30 maggio 2013, Mario è trovato morto e le autorità spagnole parlano di suicidio. A distanza di quasi otto anni, la sua combattiva famiglia vuole poter omaggiare Mario con la verità.
Raquel Sanchez Silva si è sempre dichiarata estranea ai fatti, ha raccontato di una vita di coppia felice e contraddistinta dalla ricerca di un figlio. Per la famiglia, la donna avrebbe gravi responsabilità nella misteriosa morte del cameraman. Mario potrebbe aver scoperto delle informazioni riservate sul passato di lei, verità scomode. All'epoca, Raquel Sanchez Silva ha avuto fretta di chiudere la questione. Dopo un anno aveva un nuovo compagno dal quale ha avuto due gemelli.