Dalla Cina arriva una storia di scomparsa di un minore a lieto fine che riaccende la speranza di trovare Denise Pipitone, Mauro Romano e tanti altri bambini svaniti molti anni fa nel nulla. Dopo 24 anni di ricerche e peripezie di ogni sorta, un padre tenace e combattivo, il 51enne Guo Gangtang, ha riabbracciato il figlio, Guo Xinzhen, rapito a soli due anni da trafficanti di esseri umani. La storia ha commosso il Paese e ispirato il cinema.

Ha attraversato la Cina in moto alla ricerca del figlio

Era il 21 settembre del 1997 quando Guo Xinzhen fu rapito mentre giocava davanti casa a Liaocheng nella provincia dello Shandong, Cina orientale.

Il bambino era stato preso da una sconosciuta che aspettava il suo complice ad una fermata dell'autobus. I due si erano quindi diretti nella provincia dello Henan dove il bambino fu venduto.

Il traffico di esseri umani è un problema antico e persistente in Cina, come il mercato delle adozioni illegali: si calcola che ogni anno avvengono ventimila rapimenti di minori venduti sia all'interno del Paese che all'estero.

Dopo la scomparsa del bambino, oltre 500 persone parteciparono alle ricerche ma senza successo. Il padre del piccolo, Guo Gangtang, da quel momento si è trasformato in investigatore e ha dedicato quasi un quarto di secolo alle ricerche del figlio, attraversando in lungo e in largo per anni il Paese più popoloso del mondo cercando di verificare personalmente ogni segnalazione.

Si calcola che in tutto questo tempo abbia percorso oltre 500mila chilometri ed esplorato circa 22 province, cinque regioni autonome, quattro municipalità e due regioni amministrative speciali, ad eccezione del Tibet. Negli anni ha cambiato almeno 10 motociclette, usurate per i tanti chilometri percorsi, è stato assalito e rapinato, ha avuto infortuni e incidenti stradali, ha dato fondo a tutti i suoi risparmi, si è indebitato per centinaia di migliaia di yuan fino a diventare indigente.

Durante i suoi viaggi, Guo portava sempre con sé una borsa piena di volantini, striscioni e una bandiera con la foto di suo figlio attaccata alla schiena. Molte volte è stato sopraffatto dallo sconforto, soprattutto quando le segnalazioni di avvistamenti si rivelavano non credibili, o non superavano la prova del Dna.

Il ritrovamento

Lo scorso giugno c'è stata un'accelerazione nelle ricerche fino alla svolta insperata. Il figlio, oggi 26enne, è stato ritrovato dopo che il ministero di Pubblica Sicurezza cinese ha lanciato a gennaio una campagna nazionale chiamata "Tuanyuan" (che significa riunione) per risolvere i casi di sparizione di minori rimasti troppo a lungo in sospeso.

L'operazione è stata portata a termine dopo che una serie di indizi ha permesso di localizzare il ragazzo nella provincia dello Henan. Il test del Dna ha dato la definitiva conferma della parentela con Guo Gangtang, annunciata dai media. La televisione cinese ha trasmesso le immagini dell'incontro dei genitori con il figlio, momenti di emotività estrema culminati in un pianto generale e in un lungo abbraccio.

L'Ufficio di Investigazione criminale del ministero di Pubblica Sicurezza ha organizzato una conferenza stampa durante la quale il vice direttore dell'unità operativa, Tong Bishan, ha spiegato che sono state arrestate due persone, un uomo di cognome Hu e una donna di cognome Tang, sospettate di essere responsabili del rapimento.

Bishan ha manifestato soddisfazione perché una famiglia è finalmente felice e il caso è stato risolto. Il funzionario ha spiegato ai giornalisti che in tutto questo tempo Guo Gangtang si è trasformato in paladino della causa che accomuna tanti genitori cinesi a cui è stato rapito un figlio. Ha raccontato che l'uomo, oltre a partecipare attivamente alle ricerche del ragazzo, ha fornito agli organi di pubblica sicurezza informazioni su altri minori rapiti.

"Dio ci tratta con gentilezza", ha dichiarato Guo ai media, dopo il ricongiungimento con il figlio. La sua storia ha commosso tatnti utenti dei social cinesi, incantati dal finale miracoloso.

Cina, un film sulla vicenda

Nel 2015, quando il caso era ancora irrisolto, la storia è diventata un film. La pellicola dal titolo Lost and love (Perdita e amore), ha avuto come protagonista nella parte dell'eroico padre una superstar di Hong Kong, Andy Lau. L'attore ora ha detto di ammirare la tenacia e la perseveranza di Guo Gangtang.

L'intento della pellicola era di sensibilizzare l'opinione pubblica cinese sulla piaga del rapimento e del traffico dei minori. Al film, però, mancava il lieto fine che invece si è verificato nella realtà.