Le Regioni italiane proseguono la campagna per immunizzare le decine di milioni di italiani che ancora non hanno ricevuto il vaccino contro il Covid-19.

Proprio per invogliare chi non si è ancora vaccinato a prenotarsi, vi è l'ipotesi che il green pass possa essere reso obbligatorio anche per accedere a bar e ristoranti, oltreché per andare a cinema, stadi, concerti o viaggiare in aerei e treni a lunga percorrenza, il tutto su ispirazione del modello francese. La pena per chi accede a tali spazi senza avere i requisiti potrebbe consistere in pesanti sanzioni per i gestori dei locali e per gli avventori che non rispettino l'obbligo della certificazione verde.

Il 20 luglio è prevista una cabina di regia per stabilire con certezza i termini dell'eventuale obbligo: la prossima settimana, dopo aver analizzato i dati con gli esperti, potrebbe essere varato il decreto con le varie misure che entrerà subito in vigore o, comunque, entro fine luglio.

Questione bar e ristoranti: possibili sanzioni per chi vi acceda senza green pass

Sembra piuttosto probabile che venga introdotto l'obbligo di possedere il green pass per frequentare cinema, teatri, musei, palestre, piscine, stadi, concerti, discoteche o per viaggiare in aerei e treni a lunga percorrenza: l'accesso a tali luoghi e mezzi di trasporto affollati molto probabilmente necessiterà della certificazione verde per permettere la totale o quantomeno maggiore capienza.

Dovrebbe essere escluso l'obbligo per metropolitane e autobus locali. Ci sono dubbi su bar e ristoranti, ma probabilmente verrà esteso l'obbligo anche per essi, con possibili sanzioni per gestori e avventori nel caso in cui non venga rispettato: secondo le indiscrezioni delle ultime ore, potrebbe essere disposta una chiusura di cinque giorni per i primi e multe fino a 400 euro per i secondi.

I dati sui non vaccinati e il possibile cambio di colore delle Regioni

In Italia risultano non aver ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino oltre 2,4 milioni di over 60. Inoltre, il 26,4% dei cittadini tra i 50 e i 59 anni sono ancora in attesa della prima dose.

Problematica resta anche anche la questione scuola: ci sono ancora oltre 221mila individui del personale docente e non docente a non aver ricevuto il vaccino.

Nonostante i ripetuti appelli del generale Figliuolo, non ci sono stati incrementi particolari nella campagna vaccinale nell'ultima settimana.

Sulla base dei nuovi criteri basati sul numero dei ricoverati, cinque Regioni rischiano il cambio di colore, con il ritorno in zona gialla. Intanto la Sardegna valuta di imporre dei controlli all'ingresso dei turisti.

I rallentamenti nelle vaccinazioni

Il fatto che la campagna vaccinale non abbia avuto la capillarità che le istituzioni si sarebbero attese può essere attribuito a diverse cause. Se da una parte c'è chi è contrario a prescindere, c'è pure chi mostra dubbi per una certa confusione causata dai media su determinati vaccini come AstraZeneca, che più volte è stato oggetto di studi da parte dell'Ema e dell'Aifa, con modifiche riguardanti il range d'età a cui può essere inoculato.

Inoltre, c'è chi ha preferito rimandare la ricezione del siero per non compromettersi le vacanze con i probabili effetti collaterali momentanei che esso può comportare. Infine, forse tra i motivi più diffusi, è l'idea, di cui sono responsabili anche le istituzioni, di un pericolo di contagio che sarebbe diminuito con l'arrivo dell'estate, con la conseguente sottovalutazione della necessità del vaccino. Il possibile nuovo e rapido aumento dei contagi con variante Delta potrebbe convincere anche una parte dei più riluttanti.