Il ministro della Salute Roberto Speranza ha accolto l'appello lanciato da familiari e colleghi della dottoressa Sara Pedri, 32 anni, e nei prossimi giorni all'ospedale Santa Chiara di Trento arriveranno gli ispettori. L'invio era stato sollecitato anche dal deputato forlivese Marco Di Maio. "Il nostro obiettivo - ha dichiarato l'esponente di Italia Viva - è quello di accendere tutti i riflettori possibili su questa vicenda".
Gli ispettori in arrivo nell'ospedale dove lavorava Sara Pedri
Nelle scorse settimane l'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) ha istituito una commissione interna per fare chiarezza su quanto accaduto veramente alla dottoressa Sara Pedri durante i mesi in cui ha prestato servizio al Santa Chiara di Trento.
Sulla reale efficacia della commissione, però, sono state sollevate perplessità. Per questo, la sua ex insegnante all'Università di Catanzaro, la professoressa Roberta Venturella, il deputato Marco Di Maio e la senatrice trentina Donatella Conzatti hanno presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia Marta Cartabia ed al ministro della Salute Roberto Speranza.
Il loro appello è stato accolto e, nei prossimi giorni, gli ispettori del ministero di via Ribotta faranno il loro ingresso nel reparto di ginecologia dell'ospedale trentino. "Un atto non scontato", come ha sottolineato Di Maio che, in questi mesi, si è battuto in prima persona per far luce sull'inquietante vicenda. Gli ispettori - come ha ricordato al Corriere della Sera - non vantano poteri sostitutivi dell’autorità giudiziaria, ma sono esenti dalle "dinamiche territoriali" e possono contare sui cosiddetti poteri di ispezione; per questo, oltre a recarsi sul posto e verificare la politica di organizzazione del lavoro, possono convocare ed ascoltare gli operatori del reparto e raccogliere così informazioni utili.
Sara Pedri forse vittima di mobbing
Sara Pedri, originaria di Forlì, a novembre 2020 si è trasferita a Cles, capoluogo della val di Non, e ha preso servizio nel reparto di ginecologia dell'ospedale Santa Chiara di Trento. Qui, avrebbe subito soprusi e umiliazioni che l'avrebbero spinta, il 3 marzo scorso, a rassegnare le dimissioni.
Poche ore più tardi, la dottoressa scomparve nel nulla e, poco dopo, la sua auto venne ritrovata nei pressi del ponte di Mostizzolo sul torrente Noce (sempre in val di Non).
I familiari, denunciandone la scomparsa, hanno raccontato che la 32enne, in ospedale, sarebbe stata vittima di mobbing e, quando il caso di Cronaca Nera, grazie anche alla trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto?
ha avuto risonanza nazionale, i riflettori mediatici si sono accesi sul reparto di ginecologia dell'ospedale Santa Chiara. Molti operatori sanitari, parlando di turni massacranti e vessazioni, hanno confermato l'esistenza di una situazione lavorativa molto difficile e praticamente insostenibile. Una collega di Sara, raggiunta dalle inviate di Federica Sciarelli, è arrivata ad ammettere: "Ogni volta che dovevo recarmi al lavoro pregavo Dio di rimanere coinvolta in un incidente, di rompermi le gambe o di restare paralizzata. Così potevo rimanere per sempre a casa".