La morte di Viviana e Gioele per gli inquirenti ha una sola spiegazione. Dopo quasi un anno dalla scomparsa della dj torinese di 41 anni e del figlio di quattro anni ai margini dell'autostrada A20 in direzione Palermo, la Procura di Patti è giunta alla conclusione che il 3 agosto 2020 non ci fu alcun duplice omicidio. Secondo quanto ricostruito a Caronia (Messina) si sarebbe svolta la tragedia di una mamma con disturbi psichici che avrebbe ucciso il figlio per poi togliersi la vita.

Il marito padre Daniele Mondello giorni fa ha parlato di una messinscena criminale, convinto che moglie e figlio siano stati ammazzati.

Ma agli atti dell’inchiesta ci sono anche gli sms che inviò alla moglie esortandola a curarsi.

Viviana e Gioele, indagini concluse

Viviana Parisi fu trovata morta l'8 agosto, dopo cinque giorni dalla scomparsa, ai piedi di un traliccio ad alta tensione nelle campagne limitrofe all'autostrada. Il corpo di Gioele fu scoperto il 19 agosto da un volontario ex carabiniere a circa un chilometro da quello della mamma: presentava morsi di animali.

L'indagine avviata per omicidio e sequestro di persona, parrebbe ora giunta al capitolo finale. Per il procuratore capo di Patti, Angelo Cavallo, che ha inviato al gip la richiesta di archiviazione del caso di Caronia, non ci sarebbe stata alcuna azione esterna né intervento di terzi, neanche marginale, mediato o indiretto, a determinare i tragici fatti.

Tutta la vicenda sarebbe riconducile solo al comportamento e alle condotte poste in essere da Viviana Parisi a causa del suo precario stato di salute mentale, per il pm "accertato in modo incontrovertibile", ma non compreso sino in fondo, in primo luogo dai familiari, malgrado i ripetuti ricoveri della donna durante il lockdown per crisi psicotiche e un tentato suicidio.

La dj si sarebbe uccisa lanciandosi dal traliccio ai piedi del quale è stata trovata senza vita. Prima di uccidersi, avrebbe strangolato Gioele, trovato in un bosco vicino.

La Procura ha autorizzato la restituzione dei resti di Viviana e Gioele alla famiglia per celebrare i funerali e dare loro degna sepoltura.

Daniele: 'Hai rovinato la nostra famiglia, vergognati'

Crisi depressive, una patologia psicotica che si sarebbe manifestata già due anni prima, spiegherebbero la tragedia di Caronia. La Procura di Patti è arrivata a queste conclusioni avvalendosi di consulenze, ma anche di intercettazioni e degli sms che Daniele Mondello inviava alla moglie, preoccupato della sua condizione mentale. In uno, datato 8 giugno 2020, le scriveva: ″Prendi le pillole, se ami tuo figlio″. E poi: ″Hai rovinato la nostra famiglia, vergognati, mi dispiace solo per mio figlio che non si meritava questo.″

Nella stessa data, Mondello inviò a Viviana l'indirizzo di un un centro di terapia strategica, dove curare paranoia e manie di persecuzione, esortandola a prendere molto sul serio il messaggio, a non essere presuntuosa, spiegando poi di esserle rimasto accanto per aiutarla, sebbene lei non sembrasse intenzionata a farsi aiutare.

"Stai distruggendo la vita di nostro figlio, la tua e la mia e stai facendo soffrire la tua famiglia e la mia, per una volta ascolta chi ti vuole veramente bene″, aggiungeva.

L'autopsia psicologica fatta da Massimo Picozzi, consulente psichiatrico della Procura, ha confermato manie di persecuzioni e ideazioni deliranti: il 3 agosto, dopo l'incidente in galleria, Viviana si sarebbe volontariamente allontanata dall'autostrada con Gioele spinta dal timore, per lei inaccettabile, che il marito le togliesse la potestà genitoriale, allontanandola per sempre dal suo bambino.

La causa della morte

L'omicidio e il suicidio sarebbero avvenuti il giorno stesso della scomparsa di Viviana e Gioele.

Dall'inizio delle indagini, Daniele Mondello ha sempre chiesto che venissero individuati presunti responsabili della morte di sua moglie e di suo figlio, sottolineando che Viviana non avrebbe mai potuto fare del male al bambino.

Ora, con i suoi legali, si riserva di presentare ricorso contro la decisione della Procura.

Dopo complessi accertamenti medico-legali-entomologici-veterinari, secondo gli inquirenti la morte di Viviana e Gioele non avrebbe più alcun mistero.

Il corpo di Viviana non recherebbe alcun segno di decesso per asfissia da annegamento in un pozzo, come ipotizzato dal team di consulenti di Mondello, e il cosiddetto fenomeno dei 'denti rosa' non avrebbe alcun fondamento scientifico.

Quanto alla morte di Gioiele, la mamma sarebbe arrivata nello stesso luogo, il bosco di Pizzo Turda, dove poi sono stati ritrovati i resti del bambino. Nessuno dei due sarebbe stato ucciso da animali selvatici o persone, e Gioele sarebbe stato attaccato da animali selvatici quando era già privo di vita.